Terremoto, Gianna Nannini: “Sì a un evento, ma prima conforto e beni di prima necessità”
Gianna Nannini è stata in prima linea quando si è trattato di organizzare un evento musicale per raccogliere fondi a seguito del terremoto che sconvolse L'Aquila. Fu, infatti, una delle protagoniste del progetto Amiche per l'Abruzzo, nato per volontà di Laura Pausini e che la trovò tra le prime, assieme a Giorgia, Elisa e Fiorella Mannoia, a credere di poter fare qualcosa di utile per le popolazioni colpite. Quell'iniziativa, come poi altre successivamente, servirono effettivamente per dare un contributo economico alla causa (il concerto, che si tenne allo Stadio San Siro, raccolse 60 mila spettatori) e il tempo speso dalla rocker senese con le persone accolte nelle tendopoli, gli occhi che si sono incrociati e la musica e le emozioni condivise l'hanno portata a una riflessione che ha voluto postare ai suoi fan.
Nei giorni scorsi alcuni artisti come Beppe Carletti dei Nomadi hanno auspicato che anche questa volta come in passato (successe anche per il terremoto dell'Emilia del 2012) gli artisti potessero trovare una comunità d'intenti per organizzare un grosso evento musicale per raccogliere fondi, trovando l'appoggio di altri artisti come Carmen Consoli e Paolo Fresu. Anche Gianna Nannini si dice pronta, però senza correre, spiega, perché la sua esperienza a Onna dice altro:
In un momento di Terremoto siamo pronti con lo slancio ad aiutare il prossimo. Io per prima voglio fermare queste lacrime che scavano su incrinature mai rimarginate, come ferite di guerra. Ma ho toccato con mano e so quanto sia poco utile continuare a pensare che per scrollarsi di dosso la pena possiamo autobenedirci con l’altruismo. Cio’ non aiuta le persone che stanno soffrendo con l’orrore negli occhi. Avevo visto ad Onna nel terremoto in Abruzzo gli occhi di queste persone e me li porto ancora dentro.
Ovviamente questo non significa che non sia importante cominciare a pensare a qualcosa, ma bisogna andare coi piedi di piombo perché oggi più che mai, le persone colpite dalla catastrofe hanno bisogno di "conforto, vicinanza, e cose di prima necessità":
Sono stata con loro a suonare la chitarra nelle tende ho parlato con coloro che avevano subito le perdite dei propri cari. La solidarieta’ e’ una cosa importante ma deve essere sincera, lo sanno bene, ahime’, forse solo i volontari (quelli qualificati), che sono gia’ sul luogo insieme alla protezione civile. I danni peggiori in questo momento sono nell’anima di queste persone e bisogna aiutarli con un conforto, con la vicinanza, con le cose di prima necessita’: vestiti, coperte, bende , garze etc… giochi per bambini, animatori. Secondo me, da quello che e’ la mia esperienza e da quello che ho potuto vedere nei fatti dell’Abruzzo, di questo c’e’ bisogno subito. Per dopo pensiamo gia’ ad organizzare qualcosa di importante sempre nel settore musicale, per avere dei risultati come e’ avvenuto per il centro Polifunzionale di Camarda.