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Taylor Swift sbarca in Cina col merchindising e rischia il caso diplomatico

In vista del tour che Taylor Swift terrà a a novembre in Cina, la cantante ha cominciato a vendere il proprio merchindising, ma uno strano caso di nomi e date potrebbe crearle, suo malgrado, qualche problema di censura.
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Ci sono numeri, date, avvenimenti di cui in Cina è assolutamente vietato parlare o appoggiare e da oggi lo sa anche, suo malgrado, Taylor Swift. Del Dalai Lama, ad esempio, da sempre nemico giurato del Paese, non si può parlare e non manca mai l'occasione per criticare chiunque lo appoggi: proprio questo appoggio alla guida spirituale tibetana potrebbe aver costretto i Maroon 5 a cancellare le date previste nel Paese, così come sono volate critiche a Patti Smith che ha avuto l'ardore di portarlo sul palco di Glastonbury per festeggiare gli 80 anni che varrebbe compiuto da lì a poco. Poi c'è l'innominabile Tienanmen, nella cui piazza si svilupparono le proteste del 1989, quando la società civile scese in piazza inizialmente per omaggiare il Segretario generale del Partito Comunista Cinese Hu Yaobang, morto il 15 aprile, per poi prendere una piega molto più violenta a seguito degli scontri con la Polizia. Simbolo di quel momento fu lo studente che si oppose, solo, davanti alla parata di carri armati e immortalato in una delle foto più emblematiche del secolo scorso.

E di quel momento, in Cina, è vietato parlarne, anche sui social, dove si evita la censura modificando nomi e date (il 4 giugno, data finale della protesta per alcuni è diventata, ad esempio, il 35 maggio, vietato a sua volta assieme al numero '64' che sta per 4 giugno).

Proprio contro questa censura rischia di scontrarsi Taylor Swift, ma per ragioni che hanno poco a che fare con la politica. La cantante, infatti, sta programmando lo sbarco del merchindising in Cina in vista del tour che la vedrà impegnata a novembre, ma purtroppo c'è un problema. Sul social network, come riporta il Guardian, Weibo, infatti, è apparso un video di presentazione di quelli che saranno i prodotti griffati Swift che saranno messi in vendita, con un messaggio della cantante che dice:

Ni hao, sono Taylor Swift. Assicuratevi di trovare il mio merchindising autentico, disponibile in Cina

La questione, però, è che il nome dell'album, ‘1989', coincide sia con la nascita della cantante – motivo della scelta, dunque – che con l'anno dei moti, e contemporaneamente, le iniziali della Swift, ovvero TS, coincidono anche con quelle di Tienanmen Square, che potrebbe addirittura formare un improponibile ‘TS 1989'. Per ora intanto, continua il Guardian, i prodotti dovrebbero essere già in vendita.

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