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Spotify a caccia di talenti: “Con Radar troveremo le nuove star della musica italiana”

Spotify lancia la nuova edizione di Radar, il progetto di scoperta e lancio dei nuovi talenti che lo scorso anno ha visto tra i protagonisti Blanco, Ariete e Venerus, tra gli altri. Fanpage.it ne ha parlato con Melanie Parejo, Head of Music di Spotify per il Sud e l’Est Europa che ha parlato anche del ruolo della piattaforma nel mercato, toccando anche il successo dei Maneskin nel 2021 e l’annoso problema della ripartizione dei ricavi con gli artisti.
A cura di Francesco Raiola
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Blanco, Ariete, Speranza, Venerus sono solo alcuni degli artisti su cui Spotify ha puntato nel 2020 con il progetto dedicato agli artisti emergenti Radar. Con un'enorme promozione sui propri canali e con quelli più tradizionali o Out of home, la principale piattaforma streaming internazionale ha mostrato ancora una volta quanto ormai sia un player fondamentale per l'industria musicale mondiale. I dieci artisti su cui punterà quest'anno sono Rhove, TOMMY DALI, Laila Al Habash, Epoque, bnkr44, Tenth Sky, chiamamifaro, BigMama, Caffellatte, Hu, che cercheranno di bissare i numeri che i colleghi hanno collezionato lo scorso anno. Fanpage.it ha chiesto a Melanie Parejo, Head of Music di Spotify per il Sud e l'Est Europa come funziona la selezione dei talenti, ma anche qual è, in maniera  più ampia, il ruolo della piattaforma e gli obiettivi a lungo termine, toccando anche il successo dei Maneskin nel 2021 e l'annoso problema della ripartizione dei ricavi con gli artisti.

Siamo alla seconda edizione di Radar Italia, come nasce l’idea e come l’avete evoluta dal 2020 al 2021?

La nostra missione è quella di sbloccare il potenziale della creatività umana dando a un milione di artisti l'opportunità di vivere della loro arte e a miliardi di fan l'opportunità di goderne ed esserne ispirati. La nostra priorità sarà sempre quella di aumentare la connessione tra i creator e i loro ascoltatori, permettendogli di liberare la loro creatività, oltre ad aiutarli a raggiungere un nuovo pubblico. Spotify è particolarmente impegnata nella crescita degli artisti e Radar Italia 2021 ne è l'ennesima dimostrazione. Spotify aveva vari programmi dedicati agli artisti emergenti in tutto il mondo, che sono stati successivamente ribattezzati RADAR. In questo modo abbiamo creato un programma unico e coerente, unificato a livello globale ma con i team locali incoraggiati a personalizzarlo in modo che risuoni al meglio con il loro pubblico.RADAR è una piattaforma potente e un investimento per il futuro degli artisti emergenti e dei fan che li hanno scoperti per primi. Abbiamo immaginato Radar come un programma focalizzato su artisti che potrebbero essere sul punto di diventare mainstream, quindi artisti che sono in ascesa.

Come avviene la scelta degli artisti?

La lista degli artisti è stata accuratamente realizzata attraverso una selezione da parte del team di esperti musicali di Spotify, combinata con un'ampia analisi dei dati provenienti da milioni di utenti, al fine di tenere conto del potenziale di questi giovani talenti di raggiungere un vasto pubblico nei prossimi mesi. La selezione di Radar Italia 2021 riflette un momento di grande cambiamento nella musica italiana e mondiale, che sta avvenendo in nome della diversità e dell'inclusione, temi che caratterizzano la nostra epoca. Crediamo fermamente che tutti gli artisti selezionati abbiano raggiunto solo una parte del loro pubblico e non abbiano ancora espresso tutto il proprio potenziale, ed è per questo che vogliamo essere partner e aiutarli a raggiungere la fase successiva della loro carriera e diventare un giorno delle star della musica.

L'anno scorso gli artisti scelti hanno ottenuto risultati eccellenti, pensiamo a Blanco, Ariete, Speranza e Venerus tra gli altri. Quanto pesa per la carriera di un'artista avere alle spalle un player come Spotify? 

In generale vogliamo che Spotify sia il luogo più efficace per gli artisti e i loro team per far crescere la loro fanbase in ogni fase della loro carriera. Ecco perché stiamo costruendo nuovi strumenti per gli oltre un milione di artisti che usano Spotify for Artists ogni mese. Per quanto riguarda l'ultima edizione di Radar, la prima in Italia, è stata un vero successo, con tutti gli artisti inseriti nel programma che hanno potuto farsi conoscere ed entrare in contatto con una base di fan molto più ampia. Il nostro team di esperti musicali fa un'attenta selezione degli artisti, tenendo sempre presente la priorità di Spotify di voler aumentare la connessione tra i creator e i loro fan, oltre ad aiutarli a conquistare un nuovo pubblico.

Che responsabilità, questo peso, porta a una realtà importante come la vostra?

La nostra responsabilità, e di conseguenza il nostro potere, consiste nella ricerca e nella selezione di artisti che soddisfino le esigenze dei fan nella scena mainstream così come nella scoperta di nuovi talenti emergenti. Questo significa che attraverso Radar, Spotify può aiutare la nascita di nuove tendenze ed espressioni nel mainstream, il che è certamente una grande responsabilità e una bella sfida.

Come lavorate coi singoli artisti/etichetta?

Ogni artista selezionato per il programma Radar beneficia di contenuti e di piani di marketing personalizzati che contribuiranno ad accrescerne la visibilità. Spotify supporta questi artisti su playlist e canali editoriali, anche con pubblicità, inclusi out of home (OOH), su piattaforme di marketing e social media marketing, generando una varietà di nuovi potenziali momenti di scoperta per gli ascoltatori di Spotify. Per la prima edizione, abbiamo supportato fortemente i nostri artisti durante tutto l'anno. Recentemente abbiamo sostenuto il lancio del primo album di BLANCO con una campagna internazionale sulla piattaforma e un impressionante impegno editoriale che ha coinvolto 15 playlist internazionali. BLANCO è entrato al numero 3 della nostra classifica Top Debut Album.

E con l'Out of Home, invece?

In termini di OOH, in occasione del lancio di Radar Italia nel 2020, è stata realizzata un'installazione anamorfica alla Stazione Centrale di Milano, che esprime a livello estetico i messaggi fondamentali del programma: diversità e scoperta. Nell'installazione, immagini apparentemente slegate nello spazio si ricomponevano solo se osservate da un unico punto di vista. I dodici artisti, ognuno diverso dall'altro ma che insieme formano lo sfaccettato universo di Radar Italia, rappresentavano i pilastri di questo progetto e avvicinandosi (anche musicalmente) a uno di loro si aveva la possibilità di conoscere gli altri e scoprire la meravigliosa varietà della scena musicale.

C'è un lavoro per portare la musica di questi artisti anche al di fuori del loro paese?

RADAR è il programma di Spotify per supportare i talenti emergenti che sfrutta il potere della piattaforma nella cultura per generare una reale crescita degli artisti selezionati. Inoltre, offre la possibilità di dare visibilità ai talenti emergenti a livello internazionale e di esaltare tutti i generi musicali culturalmente rilevanti in Italia, in quanto Spotify riflette le diverse culture musicali del paese.

Facciamo un esempio?

Ad esempio, BLANCO, l'artista selezionato per Radar 2020, ha visto una crescita anno su anno di oltre il 7.500% negli ascolti mensili (+4,5 milioni) e del 30.000% negli ascolti giornalieri. Abbiamo anche sostenuto il lancio del suo primo album ‘Blu Celeste' con una campagna internazionale sulla piattaforma e un impressionante impegno editoriale che ha coinvolto 15 Playlist internazionali. È entrato al numero 3 della nostra classifica Top Debut Album.

E qui entrano in gioco le playlist e la loro importanza per la diffusione della propria musica…

Le playlist, non solo quella di Radar, sono uno strumento che gli utenti hanno per scoprire nuovi artisti e nuovi generi, mentre per gli artisti, sono un trampolino di lancio per una carriera internazionale. La nostra organizzazione si basa sia sulla localizzazione delle playlist – per rispondere meglio alle aspettative degli utenti – sia su una diffusione internazionale. Il vantaggio di un'operazione del genere e del DNA dell'azienda, è che lavoriamo insieme, quindi è molto facile per un editor italiano far ascoltare una new entry a un collega negli Stati Uniti o altrove in Europa, per esempio.

Pensa che il successo mondiale dei Maneskin possa essere una porta aperta per gli altri artisti italiani?

Il successo dei Maneskin è stato davvero impressionante e Spotify ha contribuito a diffondere la loro musica a livello internazionale: i loro ascolti sulla piattaforma tra gennaio e luglio 2021 sono aumentati di quasi l'8000% a livello globale e di oltre il 730% in Italia. Per rispondere alla domanda specifica, crediamo che il 2021 in generale abbia riportato l'Italia alla ribalta a livello artistico, sportivo e culturale, dando così la possibilità ai talenti del paese di farsi notare all'estero. L'ascesa globale dei Maneskin rappresenta la punta di diamante di una passione per il rock che è sempre diffusa, ma che a livello di nuovi artisti sta cambiando, nel senso che ci ha portato ad assistere anche ad un approccio post-genere tipico della Generazione Z che sta iniziando a prendere piede anche in Italia, dove il rock è una delle componenti di un puzzle più complesso. La vocazione di RADAR è quella di proporre artisti emergenti a un pubblico adatto e potenzialmente internazionale. Siamo certi che questa edizione di Radar porterà alla ribalta nuovi talenti e che nei prossimi mesi saranno tra i preferiti dagli appassionati di musica in Italia e nel mondo.

In che modo la pandemia ha cambiato la fruizione della musica?

Da quando la pandemia ha sconvolto le nostre abitudini, abbiamo iniziato a passare molto più tempo online. Questo ha influenzato anche il modo in cui ascoltiamo la musica: siamo passati dalla scoperta di nuovi artisti dal vivo, attraverso i concerti, il passaparola e i social, allo streaming, attraverso Spotify. Ecco perché è più importante che mai consolidare lo sviluppo di programmi come Radar che mira a far conoscere agli utenti la storia e l'essenza di artisti selezionati dentro e fuori la piattaforma, attraverso una playlist dedicata, canali editoriali e un piano di marketing personalizzato, dando agli ascoltatori la possibilità di scoprire nuovi talenti e nuova musica.

Quali sono stati i cambiamenti principali?

Siamo consapevoli che la pandemia ci ha portato a passare molto più tempo in casa e questo ha influenzato le nostre abitudini di ascolto. Per quanto riguarda l'Italia, abbiamo visto un forte aumento dell'ascolto di contenuti audio su Spotify tramite dispositivi domestici connessi, tra cui computer desktop (+21%), console (+40%), smart speaker (+66%) e televisori (+47%). Nell'ultimo anno, l'Italia ha registrato un aumento del 243% dell'ascolto di Spotify in auto, un dato significativo grazie alla possibilità di ascolto in strada. In un momento in cui il 55% dei Millennials e il 54% dei membri della Gen Z in Italia dicono che la loro comunità o i contatti sociali si sono ridotti a causa della pandemia, i dispositivi connessi hanno aiutato le persone a sentirsi più e meglio connesse.

Può dirci (anticiparci) quali sono le principali linee di sviluppo di Spotify in Italia/Europa?

Spotify mira a continuare ad essere in prima linea nella rivoluzione dell'audio, offrendo i migliori contenuti audio disponibili ovunque tu sia: sul tuo smartphone, in  macchina, a casa. Crediamo che ci sia un potenziale per tutti i tipi di contenuti audio e questo è solo l'inizio. Siamo molto ottimisti sulle nostre recenti acquisizioni, che stanno accelerando la nostra capacità di fornire contenuti di altissima qualità ai nostri utenti e ne stiamo valutando di nuove. Crediamo che attraverso le acquisizioni strategiche e l'investimento nell'acquisizione e nello sviluppo di contenuti originali, stiamo ampliando con successo il fascino della nostra piattaforma e approfondendo l'impegno che porterà alla crescita e alla redditività a lungo termine.

In che modo Spotify sta lavorando per rispondere a quegli artisti che lamentano ricavi alti per una percentuale troppo bassa di artisti?

Prima di tutto, gli artisti meritano chiarezza sull'economia dello streaming musicale. Il sito di Spotify Loud & Clear ha lo scopo di aumentare la trasparenza condividendo nuovi dati sull'economia globale dello streaming e scomponendo il sistema delle royalties, gli attori e il processo. Oltre a questo, possiamo affermare che Spotify finora ha pagato più di 23 miliardi di dollari in royalties ai detentori dei diritti – inclusi più di 5 miliardi di dollari solo nel 2020. Ma lo streaming non sta aiutando solo le più grandi star della musica. Lo streaming ha cambiato radicalmente l'ecosistema musicale, abbassando le barriere all'entrata e democratizzando l'accesso all'audio per gli ascoltatori di tutto il mondo. Gli artisti non hanno più bisogno di grandi budget per creare, distribuire e amplificare la loro musica in tutto il mondo. Più creator stanno pubblicando e avendo successo come mai prima d'ora. Nel 2020, oltre 76.000 artisti sono stati aggiunti per la prima volta alle playlist di Spotify, la maggior parte dei quali sono stati scoperti attraverso il nostro strumento di lancio delle playlist, che è liberamente disponibile per tutti gli artisti. Inoltre, a partire dal 2020, 57.000 artisti rappresentano ora il 90% degli stream mensili su Spotify – un numero che è quadruplicato in soli sei anni. Questo significa che un gruppo crescente e sempre più diversificato di artisti sta trovando nuove fanbase.

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