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Sponz Fest 2015: Vinicio Capossela festeggia le nozze d’argento con la musica

Torna per i terzo anno lo Sponz Fest, la rassegna ideata da Vinicio Capossela, che ha come protagonista i Paesi e le tradizioni dell’Alta Irpinia e che anche quest’anno avrà tanti ospiti che festeggeranno i 25 anni di musica del cantante irpino.
A cura di Francesco Raiola
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La prima edizione dello Sponz Fest durava 3 giorni, poi, pian piano, visto il successo dell'iniziativa, l'idea di Vinicio Capossela si è allungata e quest'anno, arrivato alla terza edizione, il Festival durerà 7 giorni, dal 24 al 30 agosto. Se il matrimonio, i suoi riti e i suoi miti, sono sempre alla base di quello che è qualcosa in più di una semplice manifestazione musicale, ma ha ben radicati in sé l'idea dell'identità di una zona bella e non conosciuta come quella dell'Alta Irpinia, paesaggi mozzafiato che nascondono tradizioni e contranomi, e storie misteriose e bellissime, ogni anno si arricchisce di un tema, che quest'anno sarà quello del ‘Raglio di luna –  le vie dei muli, i sentieri dei miti', costruito intorno all’idea del camminare, del ‘nomadismo, del viaggiare accompagnati, al passo dell’uomo e dell’asino, per auscultare il ronzio  dei “siensi” perduti, con il senno, con il sapere antico della terra, che sembra essersi smarrito per strada' o, per dirla con le parole del direttore artistico Capossela:

Un Cammino di sette giorni, lungo i sentieri della terra lambendo i paesi della valle intorno a Cairano, Il Paese dei Coppoloni, nell’alta Irpinia, per recuperare i Siensi, il buon senso perduto nel rapporto con Natura.
Una carovana di asini e muli, di musica e musicanti ad accompagnare una trebbiatrice volante, che si sistema ospite, di aia in aia e porta ronzio di racconto, di musica, di conoscenza, di spirito e di baldoria. La trebbiatrice, strumento agricolo esemplare del lavoro da fare assieme per dividere ciò che è importante da quel che non lo è. Ballarci attorno per recuperare i Siensi o anche perderli del tutto e lasciarli andare sulla luna gigante che sorge dal bosco della Frascineta.
Camminare ben accompagnati è una grande occasione di pensiero. E’ l’occasione buona per abbandonare la condizione di sedentari e prendere quella del nomade. Nomadi di breve corso, ma nomadi, in una sacca di tempo al riparo del tempo. Il tempo del mito, il tempo del racconto è un tempo fermo, che si sottrae al tempo del lavoro che tutto consuma e divora. Questo è il tempo che vi proponiamo di prendervi in questi sette giorni, il tempo della ri-creazione del mondo. Auscultate voi stessi, percorrendo una terra antica. Banchettatela insieme, in comunione, come un simposio.

Sponz, festival nato intorno alle ritualità dello sposalizio

Nato a Calitri nel 2013 per creare per creare un’occasione di comunità intorno alle ritualità dello sposalizio lo Sponz Fest prende il nome dal termine Sponzare, che significa imbeversi, inzupparsi e si usa per definire il baccalà che venduto rigido e salato viene spugnato (sponzato) per renderlo commestibile e allo stesso modo lo Sponz vuole ‘ammollarsi, infradiciarsi di musica e racconti, darsi l'occasione di riflettere sul senso della comunità e su un modello di relazionamento sociale ed economico'.

Lo scorso anno il festival si dipanò per le vie della ferrovia Avellino-Rocchetta, mentre per questa edizione si passa dalle rotaie alle vie dei muli, con gli artisti scelti per il loro incarnare l'idea della Frontiera. Questa terza edizione, poi, sarà anche l'occasione per il cantante irpino di festeggiare i suoi 25 anni di sposalizio con la musica.

Gli ospiti da tutto il mondo

Anche quest'anno gli ospiti saranno artisti provenienti da tutto il ondo, perché quello è io mondo di Capossela che con la sua musica omaggia la tradizione del Sud con quella greca, senza mai dimenticare la stella polare di Tom Waits. In terra irpina, quindi, arriveranno direttamente il ‘dio della lira creta' Psarantonis, poi ci sarà il ritorno di King Naat Veliov & The Original Kočani Orkestar, con cui il cantante giro per il ‘Liveinvolvo' del 1998, la brass band albanese della Fanfara Tirana & Robert Bisha, che inaugurerà il festival all'alba sul Formicoso, luogo di lotta e resistenza, dove qualche anno fa Capossela fu protagonista di un concerto storico. Dal Texas arrivano i Los Tex Maniacs, mentre dall'rizona arriva il fondatore dei Giant Sand Howe Gelb, poi ci saranno Antonio Infantino, anima dei tarantolati di Tricarico, il theremin di Vincenzo vasi, la salentina Enza Pagliara, il “cantante gladiatore” Ciccillo Di Benedetto e ancora artisti “cult” della scena irpina, come i Makardìa, Calitri Popolare, il Gruppo pesatura di Teora.

Oltre alla musica ci saranno poi incursioni nella cultura con Mariangela Capossela oltre alla carovana itinerante di incontri, musica, danze, sposalizi di culture, racconti e tappe che vedrà protagonisti luoghi come il Formicoso, il Monte Mattina, le grandi querce dell’Òcchino, il Castello di Calitri, la casa dell’Eca, la rupe di Cairano e la stazione ferroviaria dismessa di Conza-Andretta-Cairano.

25 anni di matrimonio tra Capossela e la musica

Nel 1990 uscì ‘All'una e trentacinque circa', esordio di Vinicio, che già conteneva i germogli di quello che sarebbe stato il suo percorso artistico e canzoni come l'omonima, ma anche ‘Stanco e perduto', ‘Una giornata senza pretese' e ‘Scivola vai via'. Venticinque anni di musica, un vero e proprio sposalizio che raggiunge quest'anno le nozze d'argento, che il cantante festeggerà con tantissimi ospiti per un concerto che andrà avanti dal tramonto all'alba.

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