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SLF: “In Italia è difficile farsi spazio, funzionano sempre gli stessi schemi e le stesse persone”

La SLF, il collettivo composto da MV Killa, Yung Snapp, Lele Blade, Vale Lambo e Niko Beatz, ha conquistato il panorama italiano. L’intervista qui.
A cura di Vincenzo Nasto
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SLF 2022, foto di Comunicato stampa
SLF 2022, foto di Comunicato stampa

MV Killa, Yung Snapp, Lele Blade, Vale Lambo e Niko Beatz: sono loro a formare uno dei collettivi più importanti a livello nazionale, la SLF, acronimo di "Siamo la fam". Il gruppo campano, anche attraverso il racconto negli anni di artisti come Lele Blade e Vale Lambo, è riuscito a costruire una propria estetica, rafforzando l'uso del dialetto napoletano nel rap italiano, un'ascesa che ha coinvolto negli anni rapper del calibro di Luché, Ntò, Clementino, ma anche Rocco Hunt. In questo momento il gruppo, dopo il successo del primo mixtape "We the squad", ha pubblicato lo scorso 22 luglio la summer edition del progetto, con la collaborazione di due pesi massimi come Fred De Palma e Rose Villain.

Il grande successo dell'album "We the squad" arriva alla season estiva. Quando avete cominciato a pensare a una deluxe del disco e qual è stato il primo pezzo che avete scritto?

Yung Snapp: Mentre lavoravamo già al disco, ci rendevamo conto che avevamo tanti pezzi, ma non era arrivato ancora il momento di utilizzarli. Il primo che volevamo inserire nella summer edition è Hallelujah, ma realmente il primo prodotto è AMG, che doveva rientrare in Hours con Mv Killa.

Reference come "Scary Hours" di Drake, ma anche Metro Boomin e Kanye West sembrano risuonare in questa nuova edizione del disco. Da cosa siete partiti?

Yung Snapp: Ognuno di noi ha un suo stile predefinito e determinati ascolti. Non abbiamo reference uniche, anche se ci sono dei pezzi che piacciono a tutti. Il segreto è cercare un suono che possa entusiasmarci. Per esempio, qualcosa che abbiamo sentito vicino a noi è “Cruel Summer”, il mixtape di Kanye West con la GOOD Music.

Credete che il successo delle vostre carriere da solisti abbia influenzato il successo del collettivo o viceversa?

Lele Blade: Siamo una crew da tempo, ci ha unito e ci tiene assieme. Io credo che le nostre carriere da solisti abbiano aiutato questo collettivo ad andare avanti. Non ti nascondo che tutti i giorni pensiamo di doverci dedicare di più al collettivo, a vederlo come il nostro progetto principale.

Vi immaginavate il successo di Travesuras? Qual è stato il criterio per cui avete scelto come featuring della Summer edition artisti come Fred De Palma e Rose Villain?

Lele Blade: Sapevamo che per noi Travesuras era una hit, però per diventare una hit a un livello più ampio il percorso è molto più lungo. In questo mercato può diventare una hit anche una cacata, un meme. Per i featuring invece abbiamo pensato a Fred De Palma perché in Italia rappresenta questo sound latino. Rose invece è una ragazza in cui crediamo tanto, una voce incredibile e la sua estetica si avvicina molto alla nostra.

La coolness del gruppo, dall'estetica al suono, sembrano essere elementi importanti nella dimensione del collettivo. Come valutate questo aspetto? 

MV Killa: Il mixtape è stato un processo naturale, come l’estetica del progetto. Se poi viene recepita anche dal pubblico in questa maniera, per noi è una vittoria. Ma continuiamo a concentrarci sulla musica. L’estetica, come le scenografie dei live, sono tecniche per coinvolgere il pubblico.

Nel corso dei mesi, avete mai pensato di aver ricevuto un trattamento ingiusto nella collocazione del vostro disco nel panorama italiano?

Lele Blade: Credo che avrebbero potuto utilizzare la nostra immagine per qualcosa di più figo, ma è qualcosa che succederà sicuramente. Poi, per me, la musica è molto più forte dei media.

Mv Killa: Invece per me è colpa dell’Italia, in cui sembrano funzionare sempre gli stessi schemi, con le stesse persone. Negli altri paesi, un progetto del genere, credo sarebbe stato percepito in maniera completamente diversa.

In che senso?

Lele Blade: Siamo in un paese in cui se vuoi stare sulla bocca di tutti, devi far finta di litigare con qualcuno.

Mv Killa: Credo sia anche parte di una visione sbagliata nella costruzione del panorama urban italiano. Hanno buttato dentro un sacco di sottogeneri che hanno fatto perdere alla scena la sua essenza. Diventa la solita scatoletta di tonno sullo scaffale.

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