15 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Sizzla: quando la musica fa male

Un concerto annullato a Bologna e altri due a rischio per Sizzla, cantante giamaicano che incita con le sue canzoni all’odio di stampo omofobo.
A cura di Valentina Scionti
15 CONDIVISIONI
Sizzla

Grandi polemiche in questi giorni per i concerti del giamaicano Sizzla Kalonji, in arte Sizzla: il cantante si dovrebbe, infatti, esibire questa settimana a Bari e a Milano ma gli esponenti del gruppo EveryOne che si batte per i diritti civili stanno facendo di tutto per annullare le due date previste per l'11 e il 13 novembre.

In realtà le date italiane previste erano tre: Sizzla doveva, infatti, esibirsi il 12 novembre al Sottotetto di Bologna, ma gli stessi gestori del locale hanno preferito cancellare l'evento dopo aver ricevuto segnalazioni sulle tematiche delle canzoni del cantante giamaicano.

I locali di Bari e Milano invece ritengono che i concerti rappresenterebbero un buon business e sembrano per il momento dimostrarsi sordi alle proteste avanzate dalle associazioni che si oppongono all'esibizione.

Sizzla, infatti, è ormai tristemente noto per essere portatore di messaggi altamente razzisti ed omofobi, incitando alla violenza fisica e persino all'omicidio di persone omosessuali e transgender tramite i testi delle sue canzoni, nonostante nel 2007 sia stato tra i firmatari del Raggae Compassionate Act per fermare appunto la diffusione di messaggi di intolleranza tramite la musica.

Già dal 2004 Sizzla e altri interpreti di musica raggae sono sotto sorveglianza da parte di Amnesty International che in un suo dossier sul cantante, definirlo artista sembra veramente azzardato, riporta : "Durante il corso della serata, Capleton, Sizzla e altri, hanno cantato quasi esclusivamente testi sui gay. Servendosi del termine dispregiativo per gay – ‘chi chi men' o ‘batty bwoys' – hanno esortato il pubblico ad <<ucciderli, i batty bwoy devono morire, colpi di pistola sulle loro teste, chiunque voglia vederli morti, alzi le mani>>"

Decisamente per una volta la libertà di espressione e un'arte come la musica non possono andare di pari passo se servono a seminare ancora più odio contro dei gruppi già abbastanza presi di mira senza motivo.

Valentina

15 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views