Simone Cristicchi, una suora di clausura gli ha fatto pensare ad “Abbi cura di me” come preghiera
"Abbi cura di me" è senza dubbio una delle canzoni che ha impressionato maggiormente il pubblico del 69esimo Festival di Sanremo, portando ancora una volta Simone Cristicchi tra i protagonisti del giorno dopo e della kermesse in generale. Il testo del cantautore romano è stato uno dei più apprezzati, alla faccia di chi immagina il pubblico preso solo dalla canzone "facile", dall'hook radiofonico e dal ritornello estivo: il pezzo del cantante è una Preghiera d'amore universale, come ha dichiarato lui stesso parlandone.
Una preghiera d'amore universale
"Nelle mie intenzioni, questo brano vuole essere una preghiera d’Amore universale, una dichiarazione di fragilità, una disarmante richiesta d’aiuto" ha dichiarato il cantante che ha anche svelato che la prima persona ad averla ascoltata è stata una suora di clausura che ha incontrato durante le riprese di “Happy Next – alla ricerca della felicità”, ovvero il documentario che vede la regia di Andrea Cocchi, in cui Cristicchi cerca di dare risposta a una delle domande fondamentali dell'uomo, ovvero: "Che cosa è veramente la felicità?” e lo fa attraverso i racconti di diversi personaggi dello spettacolo e della cultura italiani, ma anche di gente comune.
L'incontro con la suora di clausura
"Una suora clausura mi ha dato l’interpretazione più bella. È una preghiera di Dio all’uomo, perché anche Dio ha le sue fragilità" ha detto ad Avvenire, spiegando che "le persone più gioiose e felici che ho incontrato, sono quelle appartate dal mondo, ma non per una questione di fuga o di snobismo. Nel silenzio ci si connette a qualcosa". Sulla scia di Sanremo 2019, Cristicchi ha inserito "Abbi cura di me" nella sua prima raccolta, omonima, dei suoi più grandi successi in uscita il prossimo 8 febbraio (Sony Music / Legacy Recordings / Dueffel Music Srl).