Serena Abrami: sogni e progetti dopo Sanremo 2011, l’intervista di Music Fanpage
L’abbiamo vista esibirsi sul palco dell’Ariston, in gara tra i giovani di Sanremo 2011, con il brano Lontano da tutto, firmato per lei da Niccolò Fabi.
Serena Abrami, venticinque anni e da sempre innamorata della musica, ha alle spalle un lungo percorso artistico come autrice e interprete, e collaborazioni importanti con Ivano Fossati – che la nota nel corso della sua partecipazione a X Factor, nel 2009 –, Sagi Rei, Gnu Quartet.
Oggi la giovane artista marchigiana si racconta a Music Fanpage.
Serena, partiamo dal recentissimo Festival di Sanremo: un tuo personale bilancio.
"Molto positivo. Sanremo è una grande opportunità: un palco che affascina per la sua storia, la conseguente uscita del mio album (Lontano da tutto, come la canzone), una settimana frenetica fatta di interviste e attività promozionali, difficili da avere al di fuori, soprattutto se sei una “giovane”. Un piacevole ricordo che porterò sempre con me".
All’Ariston hai portato in gara un brano firmato da un nome importante della musica d’autore italiana, Niccolò Fabi. Come è nata la collaborazione con lui?
"Niccolò Fabi aveva apprezzato alcuni miei provini nell’estate 2009, ascoltati tramite il mio manager Michele Giardina. In quel periodo, Ivano Fossati mi stava seguendo nella registrazione di Tutto da rifare (brano inedito che mi ha regalato, contenuto nel mio album d’esordio) e venendone a conoscenza, in virtù della stima che nutre nei suoi confronti, ha pensato di coinvolgerlo".
Anche il video di Lontano da tutto vanta il contributo di due personaggi d’eccezione, l’attore Paolo Briguglia e il regista Rocco Papaleo. Come è stato lavorare con loro?
"Stimolante e divertente, il tutto condito di gratitudine. La collaborazione è nata in seguito al coinvolgimento dell’attore Paolo Briguglia, che recita accanto a me. Paolo ha voluto sottoporre l’album Lontano da tutto a Rocco: se avesse apprezzato, l’avrebbe chiamato alla regia. Così per fortuna è stato. Per Rocco il mondo del videoclip è un terreno inesplorato e si è messo in gioco con tutti noi, la sua professionalità e creatività sono stati determinanti ad aumentare la suggestione della canzone, riempiendola di poesia e tocchi cinematografici".
Qual è in particolare la tua opinione della performance di Roberto Benigni a Sanremo?
"La sera della sua performance è stata successiva a quella della mia prima esibizione, dove, dopo una giornata intensa e lunghissima, sono crollata dal sonno. Non ho ancora avuto tempo di guardarla in rete e lo farò presto. So che il Presidente della Repubblica Napolitano ha proposto di proiettare il video nelle scuole… amando Benigni, credo che condividerò la sua idea".
Roberto Vecchioni ha invitato i grandi cantautori italiani a prendere parte alla prossima edizione del Festival. Che ne pensi?
"Penso sia una buona idea, non certo per la gara. Avremmo comunque bisogno di ascoltarli in un contesto che rappresenta la nostra italianità nel mondo e nella storia, spesso troppo ornato di gossip e condannato sempre e comunque anche a critiche negative. La musica dei grandi cantautori, che nel tempo hanno portato una grande rivoluzione nella musica italiana, la vedrei bene però accanto ai nuovi esponenti del genere, provenienti magari dai contesti indipendenti".
Uno sguardo indietro: come nasce in te la passione per la musica e quando hai deciso di farne il tuo lavoro?
"Non lo si decide, un giorno ci si accorge che la musica è il perno attorno al quale si sviluppa tutto il resto. Credo di amare la musica sin quando ero nella pancia di mia madre (che da giovane cantava e suonava in una band); assieme a mio padre mi hanno sempre preziosamente supportato".
Qual è la tua formazione artistica?
"Ho cantato la prima canzone in pubblico a sei anni… capendo subito che mi piaceva. Dai tredici ai quindici anni ho approfondito il repertorio classico in una corale polifonica, poi ho iniziato a esibirmi come vocalist e corista in teatri, piazze e locali, girando per l’Italia in formazioni acustiche o elettriche. Successivamente ho cominciato a scrivere e interpretare le prime canzoni inedite in coppia con il pianista Mauro Rosati, prima negli Elfrida, con cui abbiamo realizzato un album autoprodotto ben recensito nei maggiori portali di musica indipendente, poi nel progetto SerenA. In quel periodo ho partecipato a svariate rassegne ottenendo buoni risultati come autrice e interprete (Premio Metauro, Musicultura, Rockeggiando, Biella Festival giovani autori e cantautori, Mei, Sottosuoni, Fanote, ecc.).
Nel 2009 ho partecipato alla seconda edizione di X-Factor e Ivano Fossati, ospite di una puntata in cui mi sono esibita, ha deciso di offrirmi il suo aiuto e quello dei suoi collaboratori e musicisti. Negli ultimi due anni ho avuto il piacere di collaborare con l’Orchestra Sinfonica del Mediterraneo di Palermo, Gnu Quartet, Paolo Vallesi, Noemi, Davide Ferrario, Sagi Rei e ho aperto i concerti di Petra Magoni & Ferruccio Spinetti e Niccolò Fabi".
A proposito della tua partecipazione a X Factor, che ricordo hai di quell’esperienza e cosa ti hai lasciato?
"I ricordi più belli delle quattro puntate relative alla mia partecipazione sono le chiacchierate di sera nei loft, il duetto con Daniele Magro in No more tears, i miei amici e familiari uniti nel sostenermi, le tante persone a me care lì conosciute che sento con piacere tutt’oggi, le nuove prese di coscienza sui meccanismi discografici fino ad allora sconosciuti. Si impara che la televisione che fa musica non la rappresenta al meglio, ma è utile".
Come è proseguita la tua carriera dopo il programma?
"A seguito dell’incontro con Ivano, accanto all’attività live, mi sono dedicata senza fretta e con il massimo impegno alla realizzazione del mio primo lavoro discografico. Ho avuto così modo di crescere artisticamente e approfondire aspetti legati all’interpretazione e alla scrittura sotto la guida di Pietro Cantarelli, produttore degli ultimi lavori di Fossati ed ora anche del mio EP di esordio, che contiene, oltre a brani di cui sono coautrice per testi e musiche con il pianista compositore Mauro Rosati, collaborazioni con giovani autori (Valeria Vaglio, Gaetano Civello) e la presenza di musicisti preziosi come Max Gelsi (Elisa), Claudio Fossati (Fossati, Vanoni , R. Tesi), Fabrizio Barale (Fossati, YoYo Mundi) e Ferruccio Spinetti (Musica Nuda, Stefano Bollani)".
Che progetti hai per il futuro, concerti e album in primis?
"Un’intensa promozione attraverso concerti, partecipazioni televisive e showcase. In internet tutte le informazioni a proposito sono reperibili e aggiornate. Poi un auspicabile secondo lavoro di dodici tracce".
Paola Ciaramella