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“Sembra di stare a Thoiry”, la canzone rifatta da Achille Lauro che fa impazzire la trap italiana

Nata da Quentin40 e Puritano, “Thoiry” è diventato un piccolo fenomeno grazie al remix fatto da Achille Lauro, Boss Doms e Gemitaiz: un tormentone trap che cità L’Odio e la lingua francese.
A cura di Redazione Music
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È difficile assistere a un dj set dedicato alla scena rap e trap attuale senza imbattersi in "Thoiry", la canzone di Quentin40 e Puritano che ha trovato una seconda vita nel remix di Achille Lauro, Boss Doms e Gemitaiz. Se non sapete di cosa si sta parlando, beh, sedetevi e prendetevi qualche minuto per capire che cosa è successo con questo pezzo che ha una penetrazione incredibile, anche se la portata è ancora underground rispetto ai successi di artisti come Sfera Ebbasta, Ghali e compagnia, eppure il pezzo samba trap ha un potenziale incredibile, sia per la strumentale (la base) che per il flow che lo caratterizza e, soprattutto, per le parole tronche.

Il significato di "Thoiry"

Una delle principali caratteristiche della canzone, infatti, sono le parole tagliate a metà che danno ritmo al testo e la caratterizzano. Probabilmente la scelta riprende una caratteristica del parlato francese, ovvero l'abbreviazione delle parole, accorciate per dare velocità al parlato (così, ad esempio, la "p'tit dejeneur" – la colazione – diventa la "p'tit dej" o l'"apartamént" diventa "apart"): "Uomo di me', giusto sotto alle mie sca', conto i miei pa', bello mi' la stra' non me la sono pe', sfioro l'asfa', non ti si vede più a pie', Nascondino, instagra'". Il riferimento, nel testo, a una modalità propria della Capitale francese fa il paio con quello del titolo: Thoiry, infatti, è uno dei principali zoo del Paese, alle porte di Parigi, ma soprattutto è un riferimento a uno dei film cult d'Oltralpe, ovvero "L'odio", la pellicola girata da Mathieu Kassovitz con protagonista un giovane Vincent Cassel, uno dei ritratti più lucidi e spietati delle periferie (le banlieue) francesi. A un certo punto, dopo alcuni moti in città, una troupe televisiva va in banlieue e tenta di intervistare, senza scendere dall'auto, tre ragazzi che, però, non la prendono benissimo con uno di loro che, rivolto ai giornalisti, urla: "On n'est pas à Thoiry" ("Non siamo mica a Thoiry"): "Sembra di stare a Thoiry, sembra di stare allo zoo" cantano Quentin40 prima e Achille Lauro poi. Tra l'altro la versione originale del pezzo comincia con una citazione esplicita a "L'odio", ovvero con l'ormai famoso: "Mano a mano che cadendo passa da un piano all'altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: ‘Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene. Fino a qui, tutto bene'. Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio".

Il video con duemila persone

Capendo il potenziale del pezzo, poi, lo scorso gennaio Achille Lauro ha deciso, coinvolgendo anche Quentin40, Puritano e il rapper romano Gemitaiz, di rifarla con la produzione di Dr. Cream & Boss Doms, dandole una spinta ulteriore, anche grazie alla scelta di un video che è entrato nella storia del genere. Il giorno prima di girarlo, infatti Achille Lauro, Dj Pitch8, Boss Doms, Gemitaiz e Quentin 40 e lo stilista Marcelo Burlon hanno dato appuntamento alle 18 in Piazza Duomo a Milano ai fan che hanno risposto bloccando la circolazione, con circa 2000 persone presenti, come si vede proprio nel video.

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