Sanremo 2021, le pagelle della seconda serata: Ayane, Rappresentante e Orietta, che forza!
Arriva la seconda serata del Festival di Sanremo e si riparte con le pagelle. Diamo i voti e capiamo quali saranno i promossi e i bocciati (o quantomeno rimandati) di questa serata. Tra le protagoniste di questa sera Elodie, che sarà la seconda co-conduttrice, ma anche Malika Ayane e Rappresentante di lista.
Orietta Berti (Eterna)
Pezzo superclassico per Orietta Berti, che a Sanremo viene a presentare il suo cofanetto e i suoi 55 anni di carriera, senza troppe aspettative. Canta per il suo pubblico e il suo pubblico apprezzerà.
Bugo 7
Dopo il casino dello scorso anno Bugo si presenta all'Ariston con un pezzo indie, bello pop, che conferma la caratura di un artista che è sulle scene da anni e che è parte integrante e motore del cambiamento del pop italiano di questi ultimi anni. Il brano gioca con la nostalgia, con Celentano e un ritornello che si attacca in testa.
Gaia 7.5
Gaia ci piace, come voce, come brano, come attitudine, mescolando la chitarra flamenchera e una via urban. Diciamo spesso Rosalìa (non la conoscete? Male per voi), ma lei è veramente una delle possibili sorprese del pop italiano dei prossimi anni. E il podio non sarebbe esagerato.
Lo Stato Sociale 7
Il combat pop, i Clash, i profili di coppia, Lo Stato Sociale ci ha insegnato che su quel palco si può salire, fare caciara, fare musica, fare denuncia. Qualche anno fa rischiarono il colpaccio, questa volta hanno un brano divertente e una tenuta di palco che danno qualche pista agli altri. Il pezzo poi si fa ballare, bravi regaz.
La rappresentante di lista 7.5
Come successo con i Coma_Cose qui facciamo di nuovo mea culpa perché il pezzo de La rappresentante di lista funziona meglio con un altro ascolto. Sono una band diversa da quella di qualche anno fa, e ci sta benissimo, hanno classe da vendere e la canzone enorme potenziale.
Malika Ayane 7.5
Malika Ayane ha scelto il pezzo ballabile, no ballad, perché, come ci ha raccontato, è il momento per muoversi, divertirsi e per la ballata spaccacuore c'è tempo. Sul palco una classe enorme e una voce che lèvate. pezzo ci sta e chissà che può succedere da qui a qualche giorno.
Ermal Meta 6
Ermal Meta arriva al festival con la leggerezza di chi ha già vinto e ha un album con belle canzoni da presentare. La ballatona è perfetta cantata dal cantante che non strafà, ma interpreta questo brano che si regge su un piano e si accompagna con un theremin (suonato da una tastiera, per questo non l'avete visto). È un pezzo che Meta fa benissimo ma che non spicca particolarmente (occhio all'album, intanto)
Extraliscio feat. Davide Toffolo 9
Qui è complesso dare un giudizio, perché gli Extraliscio sono veramente una delle cose più belle viste al festival. Punk nell'idea anarchica, unire la balera al deserto tra Usa e Texas, coi Balcani, l'anima punk rock (ma con derivazioni di Cumbia) di davide Toffolo, un pezzo che spacca in due l'idea sanremese e non solo. È colpo di fulmine.
Random 5.5
Arriva Random, presentato in pompa magna come un rapper, etc e lui cosa fa? Porta la ballad voce e piano, potrebbe essere la carta vincente, spiazzante, ma onestamente continua a non convincere. Molto meglio del primo ascolto, eh! ma continua a dare l'impressione di sembrare Ultimo senza esserlo.
Fulminacci 7
Fulminacci è un cantautore che sta cercando la sua strada, dopo un primo album molto derivativo e una ricerca continua che arriva anche a Sanremo con un bel pezzo, che non strafà ma è delicato e giusto. Bravo Filippo.
Willie Peyote 8
Bravo, lui è bravo, arriva a Sanremo senza snaturarsi in niente, anzi con un bel pezzo tosto, sia musicalmente (molto salmiano in alcuni punti) che come testo Alle 00.44 canta "Apriamo gli stadi e non teatri né live" e porta un'istanza di cui il festival si è scordato.
Gio Evan 5.5
Gio Evan ci prova, arriva sul palco per il suo enorme successo soprattutto come poeta da social. Il brano è meglio, niente di memorabile, anzi, la voce un po' così, l'affanno, l'orario, insomma, ritentiamo Gio.
Irama 6.5
Irama, lo sappiamo, non è l'Irama emozionato del palco, ma quello delle prove. Il pezzo è forte, radiofonicissimo, à la Irama, quello da tormentone, veste che in questi anni si è saputo conquistare, con un vocoder che questa volta è usato con un'idea artistica molto precisa.