Sanremo 2019, Paolo Antonacci, figlio di Biagio, protagonista con Nek: “Prima la musica, poi l’ego”
L'Ariston si prepara ad accogliere i 24 Big che dal 5 al 9 febbraio gareggeranno per conquistare la 69a edizione del Festival di Sanremo. Sono ore di preparativo e annunci, ma anche di voci e smentite: chiusi i duetti per la quinta serata, si continua a parlare degli ospiti e super ospiti che potranno salire sul palco durante quei cinque giorni: assodata la presenza di nomi come Ligabue, Eros Ramazzotti, Marco Mengoni, Alessandra Amoroso, Fiorella Mannoia, tra gli altri, nei giorni scorsi si parlava anche di Laura Pausini e Biagio Antonacci che avrebbero potuto presentare il loro nuovo progetto live su un palco a loro caro e che vide la cantante già ospite lo scorso anno e dove il cantante manca dal 2015: una speranza che è stata spenta dalla stessa Pausini che su Twitter ha spiegato che lei non potrà esserci a causa di impegni precedenti che la tengono lontana da Sanremo.
Paolo, autore per Amoroso, Irama e Ramazzotti
Eppure un Antonacci a Sanremo ci sarà comunque, anche se non sarà presente sul palco: Paolo Antonacci, figlio del cantante e di Marianna Morandi, figlia di Gianni, infatti, è tra gli autori di una delle canzoni del prossimo Festival: autore per Edizioni Curci Publishing, infatti, Antonacci ha messo la firma assieme a Luca Chiaravalli e Nek alla canzone che quest'ultimo canterà sul palco dell'Ariston "Mi farò trovare pronto". Per Antonacci una carriera dietro le quinte, per adesso, e un 2018 chiuso nel migliore dei modi, grazie alla firma su alcune delle canzoni che hanno segnato l'anno scorso: "Dov'è che si va" di Annalisa, " La Stessa", singolo tratto dall'ultimo album di Alessandra Amoroso "10", "Due Volontà" tratto dall'ultimo di Eros Ramazzotti, "Sceglimi" di Irama oltre a essere al lavoro su alcuni pezzi di Alvis, concorrente dell'edizione in onda di Amici ("Abbiamo lavorato assieme ad un po’ di brani del suo disco d’esordio" ha scritto sulla sua pagina Instagram) e a figurare come coordinatore artistico all'interno dell'ultimo album del padre "Dediche e manie".
Paolo Antonacci e il rapporto con il suo cognome
La canzone scritta per Nek nasce da una poesia di Borges, come spiega lo stesso Paolo a Soundsblog: "La poesia si chiama ‘È l’amore' di Borges ed è probabilmente è la mia preferita in assoluto (…). Più parlavo con Filippo e più mi tornava in mente quella poesia, l'ho sentita adatta alla sua storia. Poi, è ovvio, non ci siamo basati solo su quella per scrivere il brano ma ci ha dato un input importante" ha spiegato, parlando anche del suo cognome: "Ho pensato che la vera forma meritocratica di far canzone fosse quella dell'autorato. Ho provato a far venire prima la mia musica del mio ego (…). La mia scelta di non metterci la faccia, per ora, ma di fare l'autore nasce anche dalla volontà di percorrere una strada diversa e fare un percorso alternativo. Questo mi ha aiutato molto a dividere Paolo Antonacci da suo padre. Oggi la vivo serenamente e, anzi, anche lui è molto orgoglioso.
La laurea e la foto con Gianni Morandi
Ventiquattrenne, Paolo si è laureato allo IULM di Milano lo scorso novembre e il suo nome ebbe un momento di ulteriore notorietà quando fu il nonno Gianni Morandi a fargli i complimenti social sulle sue pagine: "Mio nipote Paolo Antonacci oggi è dottore" scrisse, prima di finire nella foto della festa di laurea del nipote. Nel 2017 fu il papà Biagio ad ammettere in un'intervista al Corriere della Sera che si teneva informato sulle nuove tendenze proprio grazie ai figli, con il figlio minore, Giovanni, che gli fece scoprire la trap e il maggiore, Paolo, appunto, che invece gli permise di fare una collaborazione con i Club Dogo.