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Sanremo 2016: e ora parliamo delle cose belle del Festival

Gli Stadio hanno vinto il Festival di Sanremo 2016 con ‘Un giorno mi dirai’ e gli diremo che hanno meritato, così come Conti, che piaccia o meno, ma anche Virginia Raffaele e un altro pugno di persone che hanno spiccato.
A cura di Francesco Raiola
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Gli Stadio vincono il Festival di Sanremo 2016 (LaPresse)
Gli Stadio vincono il Festival di Sanremo 2016 (LaPresse)

Ci volevano gli ‘Alieni' di Renato Zero per dare un senso ancora maggiore ai nastri arcobaleno con cui alcuni artisti avevano rivendicato la parità di diritti degli omosessuali a questo festival di Sanremo 2016. Un diritto a cui si è alluso senza, praticamente, affrontarlo mai. E in molti hanno letto in quegli alieni ‘che qualcuno pensava lontani da noi e che io rappresento' un riferimento all'omosessualità. Non sappiamo se sia così e in fondo frega poco, dal momento che, come abbiamo già scritto, non è Sanremo che deve dettare l'agenda del Paese nonostante i tweet offesi e inutili del vice presidente del Senato Maurizio Gasparri che ha trovato modo di far polemica anche sul Festival, a dimostrazione di come tutto è buono per buttarla in politica. Inutilmente. Sanremo alla fine l'abbiamo visto, twittato, ne abbiamo discusso, ci abbiamo scherzato, abbiamo ascoltato le canzoni, guardato i vestiti della Ghenea, le imitazioni della Raffaele, le letture dal gobbo di Garko, riso o meno alle battute dei comici, cantato a mo' di Karaoke le canzoni storiche degli ospiti che hanno animato le cinque serate, perché in fondo questo è.

Le menzioni d'onore ai cantanti

Certo, dovrebbe restare la musica ma ancora una volta a parte qualche piccola eccezione il tutto è uno sformato sanremese che non lascia molto e che ogni anno si trascina vestendosi da talent scout e restando impantanato nella (brutta) copia del classico tema festivaliero. Nonostante ciò, è giusto dare una menzione d'onore a: Dolcenera, Clementino, Rocco Hunt, Neffa, Arisa, Noemi, Francesca Michielin. Elio e le Storie Tese, come detto altre volte, sono fuori gara. Comunque la pensiate, comunque, quelle canzoni saranno quelle che sentirete nelle prossime settimane in radio in heavy rotation, poi sarà il tempo, come sempre accade, a decidere quelle che resteranno e quelle che si perderanno come lacrime (molte) nella pioggia.

Sanremo 2016: chi vince oltre agli Stadio

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Stadio: Gaetano Curreri e i suoi Stadio ci hanno fatto emozionare con ‘La sera dei miracoli', cover dedicata a Lucio Dalla (e vincere il premio a lui dedicato chiude il cerchio) e hanno meritato la vittoria con ‘Un giorno mi dirai', fosse prendendosi anche un Premio alla carriera (e che carriera!) e strappando il primo posto ai talent. E no, non saranno loro a rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest.

Francesco Gabbani: toscanaccio in grado di conquistare l'Ariston con ‘Amen', un pezzo che sentiremo molto in radio. La classica storia sanremese, prima eliminato, poi ripreso per i capelli e vincitore e assieme ai suoi ‘giovani' colleghi hanno dimostrato che a volte si può stare davanti a molti cosiddetti ‘Big'.

Virginia Raffaele: ha chiuso al serata vestita da se stessa , dopo aver tenuto più che bene, nelle scorse serate, un palco che fa paura a chiunque;

Carlo Conti: qualcuno provi a spiegargli che ha perso, con quei numeri. I numeri non sono tutti? Beh, per Sanremo lo sono, quindi si porta a casa il risultato.

Rocco Tanica: vincitore morale. Va in onda molto tardi e per pochi minuti, eppure riesce a far ridere come nessuno – a parte la Raffaele – fa da tempo su quel palco.

Cristina D'Avena: è lei dettare la linea, diamine! È lei la protagonista della serata, una delle ospiti più attese da quella rete che lo stesso Zero ha un po' demonizzato alla fine del suo intervento. Un pezzo d'Italia che ha aspettato 30 anni per calcare un palco che le spettava di diritto.

Gli alieni di Renato Zero: non sapremo mai con certezza chi sono quegli alieni, ma pensate quello che volete, a noi basta questa frase: ‘Ringrazio spesso la diffidenza di molti di voi, in tanti pensavano che gli alieni venissero da fuori e invece sono in mezzo a noi e io li rappresento modestamente tutti'.

I Nastri arcobaleno: qualcuno ci ha provato. Non c'entra la politica, ma un semplice messaggio di civiltà, bravo chi se n'è preso carico anche solo simbolicamente. Per tutti gli altri, ci saranno altre occasioni (menzione alla maschera arcobaleno di Ermal Meta).

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