Sanremo 2013, primi ascolti per la stampa: delude Mengoni, bene Eelst
Sanremo 2013 è già iniziato con un ascolto segreto per una parte della stampa. Negli studi Rai di Milano si racconta di un Fabio Fazio in ansia, che si aggira tra le poltrone per cogliere gli umori dei soloni della musica contemporanea. Le 28 canzoni dei 14 big hanno rivelato più di una sorpresa. Oggi sono un po' tutti d'accordo sul fatto che Elio e Le Storie Tese sono venuti al Festival per riprendersi il maltolto, quella vittoria mancata per la Terra dei Cachi nel 1996. Ne sono certi Federico Vacalebre (Il Mattino) Gino Castaldo (La Repubblica) e Paolo Giordano (Il Giornale). Renato Tortarolo (Il Secolo XIX) più di tutti punge i ragazzi forti del televoto: Chiara Galiazzo, Modà, Annalisa Scarrone e Marco Mengoni sono totalmente fuori contesto.
Rincara la dose il resto della stampa, soprattutto con Marco Mengoni, già polemico, che si è beccato un 4 da Vacalebre e un 5,5 da Castaldo. Si dice un gran bene degli Almamegretta, con un Raiz in palla ed un verso che già entra in testa (Se po' fa/Riprendiamoci l'umanità), si temeva l'effetto neomelodico per Maria Nazionale, invece oggi tutti i giornali fanno chapeau su di lei che racconta le inquetudini femminili in dialetto, si, ma confezionate da un accompagnamento d'autore e lontano da ogni stereotipo da teatro dell'arte. Non sconfinfera Daniele Silvestri, mentre Max Gazzè appare in una veste nuova. Applauditi Simona Molinari e Peter Cincotti, ci si aspetta di più dai Marta sui tubi e da Malika Ayane. Ma la stampa ha deciso: date il Festival ad Elio e le storie tese.