Ron parla di Lucio Dalla: “Marco Alemanno non era il suo compagno”
Nascerà finalmente, e verrebbe da dire soprattutto simbolicamente, il 4 marzo, la Fondazione Lucio Dalla, nella quale molti speravano dopo la morte del cantautore, avvenuta il 2 marzo 2012. Non c'è bisogno di spiegare perché la data di presentazione della fondazione sia significativa in relazione alla figura del grande cantautore, prematuramente scomparso pochi giorni dopo la fine dell'ultimo Festival di Sanremo cui prese parte come direttore d'orchestra. Lo scopo della Fondazione, nata dai propositi dei cugini di Dalla, sarà quella di "dare continuità e preservare la genialità della sua opera artistico-musicale e per diffondere e valorizzare la sua storia artistica, umana e culturale"E inoltre:
Colmare il vuoto culturale che si è creato con la sua immatura scomparsa, dando ‘nuova linfa' a tutte quelle attività che hanno rappresentato la sua vera ragione di vita: la ricerca in molteplici campi, oltre naturalmente quello musicale, come il teatro, l'arte, la pittura, la letteratura, la poesia, la fotografia e nella regia cinematografica, con cui si stava misurando personalmente. Riannodare quindi il legame tra la sua genialità e la creatività di nuovi artisti in varie discipline
Ad occuparsi della fondazione saranno gli stessi parenti di Dalla, che hanno scelto nomi di personaggi illustri ed anche amici del cantante, ma tra questi non figura quello di Marco Alemanno, che accompagnò Lucio Dalla sino al suo ultimo giorno e che subito dopo la morte del cantante pare essere stato estromesso da tutto quanto lo riguardasse dagli eredi legittimi. A questa notizia si aggiunge l'affermazione di un amico storico di Dalla, Ron, che cominciò proprio con il cantautore bolognese, al quale era legato da una solida amicizia. Cellammare, che ha partecipato all'ultimo Festival di Sanremo conclusosi pochi giorni fa, in occasione di un'intervista rilasciata a Silvia Toffanin a Verissimo per la presentazione del suo disco ha affermato:
Marco Alemanno non era il compagno di Lucio Dalla. Era una figura molto importante per lui perché gli risolveva dei problemi enormi.Era il suo segretario ed era il suo produttore. Non so perché alla morte di Lucio abbiano tirato fuori questa cosa. Non si può alla morte di una persona così importante per l'Italia andare a toccare una sfera così privata e intoccabile. Non si può alla morte di una percona così importante, andare a toccare una sfera così privata ed intoccabile. Credo che abbiano tolto a Lucio un pezzo di dignità. E' molto facile dire quella parola, compagno, faccio gioco a tutti, in particolare nel circo mediatico. Ma non era così.