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Rolling Stones censurati in Cina, il governo blocca alcuni grandi successi

Alcuni tra i principali successi tra cui “Honky Tonky Woman” e “Brown Sugar” sono stati censurati al concerto degli Stones perché dai testi con messaggi osceni. Mick Jagger & co. non sono i soli a subire questa sorte.
A cura di Andrea Parrella
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Non sono i primi ad essere vittima della censura cinese, ma questo atto censorio specifico va certamente sottolineato, essendo loro probabilmente le vittime più illustri delle decisioni del governo cinese: I Rolling Stones, mercoledì scorso in concerto a Shangai, non hanno potuto eseguire alcuni tra i successi più celebri della loro produzione, da "Brown Sugar" a, soprattutto, "Honky Tonk Woman", sicuramente una delle loro canzoni più riuscite e di successo, al 116esimo posto nella classifica delle 500 canzoni più belle di sempre stilata dalla rivista Rolling Stones.

D'altronde è una notizia che aveva già annunciato lo stesso Mick Jagger sul suo profilo Twitter ed è stata una notizia ampiamente confermata da quanto accaduto, visto che gli appassionati presenti al concerto non hanno visto nemmeno traccia delle due canzoni in questione. Le motivazioni? La Cina vieta canzoni con testi dai contenuti osceni e politicamente sensibili. D'altronde Honky Tonky Woman si aggiunge solo alla lista delle canzoni già "oscurate" nel concerto di otto anni fa, quando tra fu bloccato anche un altro capolavoro degli Stones come "Let's spend the Night Together". Una censura che non si ipotizza nemmeno lontanamente per il concerto-evento annunciato dagli Stones al Circo Massimo di Roma, il 22 giugno.

Ma va appunto sottolineato come non sia un comportamento riservato solo al gruppo storico quello del governo cinese. Basti pensare, ad esempio, che popstar internazionali come Lady Gaga, Katy Perry e Bjork, hanno visto per anni i propri pezzi sparire dai palinsesti radiofonici cinesi per la presenza di contenuti accolti negativamente dall'oriente. Una censura di cui non

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