Ormai da qualche anno nel Grande Circo della Discografia le cose funzionano in modo bizzarro. Il numero di uscite in ogni settore è semplicemente folle in rapporto alle capacità di assorbimento del mercato, e la diffusione dei prodotti, con l’eccezione di quelli per forza di cose destinati a un ampio riscontro, è decisamente contenuta. Sono però rimasto un po’ stupito quando nel 2013 la Sony, proprietaria del catalogo It/RCA, ha avviato un programma di ristampe in vinile dei sei album di Rino Gaetano, conclusosi qualche mese fa. Stupore non per le riedizioni in sé, quanto per la tiratura: solo cinquecento copie (numerate) a titolo, quattrocento nere e cento trasparenti. Ma come? Da almeno un paio di decenni si registrava un continuo fiorire di lamenti per il fatto che nel circuito collezionistico i 33 giri originali cambiassero proprietario a cifre tra il medio-alto e l’altissimo (qualche dettaglio più sotto), e quando la Sony decideva finalmente di ripubblicarli… lo faceva in così pochi esemplari? OK che dal 1994 erano disponibili i corrispondenti CD (per di più in serie economica: ora, 10 euro e 90 di listino), ma perché non assecondare le (apparenti) bramosie di legioni di cultori e fan, che comprensibilmente reputano il compact una fetecchia?
Beh, a giudicare dai fatti, la Sony ci ha visto bene: quale più, quale meno, i sei vinili sono ancora reperibili, almeno quelli neri. Non su Amazon o IBS, dove a quanto pare non sono nemmeno mai giunti, ma in parecchi negozi fisici e virtuali oltre che su eBay, e a prezzi “normali”, ovvero tra i 25 e i 30 euro. Poi, ovvio, ci sono sempre i furbetti che “sparano” la cifra assurda contando sul passaggio del gonzo di turno, ma in linea di massima le richieste sono accettabili; un paio offrono addirittura l’intero lotto a centocinquanta euro, e quando i pusher cercano di piazzare e non imboscano in attesa di speculazioni future, di norma è perché per aggiudicarsi quei dischi non c’è esattamente la ressa. Come mai? Benché scomparso da tempo (il 2 giugno 1981, trentenne, in seguito a un incidente stradale), Rino Gaetano rimane uno dei cantautori italiani più noti e amati, come dimostrano anche i numerosi omaggi che gli vengono rivolti sotto forma di cover e cover band. Parzialmente incompreso in vita a dispetto di successi commerciali spesso notevolissimi, il musicista di Crotone – maestro nello sfuggire alle facili etichette e nell’imbastire una satira anche molto pungente, ma capace anche di aprirsi brillantemente a un’evocatività per lo più malinconica – ha dato il meglio di sé fra il 1976 e il 1978 con gli LP “Mio fratello è figlio unico”, “Aida” – forse il suo capolavoro – e “Nuntereggae più”.
Fin troppo facile spiegare l’arcano: a parte quelli disposti ad accontentarsi, gli estimatori/collezionisti autentici non vogliono ristampe, ma stampe originali. Tanto, le canzoni si possono ascoltare in CD, in MP3 o in streaming, e se ci si vuole concedere lo sfizio del vinile… che sia quello vero, e pazienza per gli eventuali sacrifici necessari per entrarne in possesso. Evitando il ginepraio dei singoli, e limitandosi ai 33 giri, la situazione è chiara. Parlando sempre di album in condizioni ottimali e procedendo a ritroso, l’ultimo “E io ci sto” (1980) vale 90/100 euro come il precedente “Resta vile maschio dove vai” (1979), con quotazione un po’ più bassa per “Nuntereggae più” (1978) e più alta (circa 150) per “Aida” (1977) e “Mio fratello è figlio unico” (1976). Il sogno proibito è però l’esordio del 1974, “Ingresso libero”, bello ma uscito in sordina: nel 2012, su eBay, una copia è stata venduta alla cifra-record di 1670 euro, ma in seguito qualcuno è riuscito a cavarsela con 1003, 800 e persino 500. Ecco, per questo LP avrebbe magari senso ripiegare sulla riedizione Sony che oltretutto acclude “I Love You Maryanna”, il 45 giri realizzato da Gaetano a nome Kammamuri’s nel 1973 (altro pezzo da 1000 e più euro); uno nero si può acquistare con facilità a cinquanta euro, mentre l’unico trasparente al momento disponibile su eBay costa 73 euro. Come sia possibile che un tizio stia provando a venderne uno identico su Discogs a ben 700, pur nutrendo giustificabile fiducia nel passaggio del solito gonzo, è francamente un beato mistero.