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Rino Gaetano: i “preziosi” vinili

Fra il 2013 e quest’anno, la Sony ha commercializzato nuove edizioni – in vinile 180 gr. – dei sei album storici dello sfortunato e sempre apprezzato cantautore calabrese. Il tema meritava un minimo di approfondimento.
A cura di Federico Guglielmi
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Ormai da qualche anno nel Grande Circo della Discografia le cose funzionano in modo bizzarro. Il numero di uscite in ogni settore è semplicemente folle in rapporto alle capacità di assorbimento del mercato, e la diffusione dei prodotti, con l’eccezione di quelli per forza di cose destinati a un ampio riscontro, è decisamente contenuta. Sono però rimasto un po’ stupito quando nel 2013 la Sony, proprietaria del catalogo It/RCA, ha avviato un programma di ristampe in vinile dei sei album di Rino Gaetano, conclusosi qualche mese fa. Stupore non per le riedizioni in sé, quanto per la tiratura: solo cinquecento copie (numerate) a titolo, quattrocento nere e cento trasparenti. Ma come? Da almeno un paio di decenni si registrava un continuo fiorire di lamenti per il fatto che nel circuito collezionistico i 33 giri originali cambiassero proprietario a cifre tra il medio-alto e l’altissimo (qualche dettaglio più sotto), e quando la Sony decideva finalmente di ripubblicarli… lo faceva in così pochi esemplari? OK che dal 1994 erano disponibili i corrispondenti CD (per di più in serie economica: ora, 10 euro e 90 di listino), ma perché non assecondare le (apparenti) bramosie di legioni di cultori e fan, che comprensibilmente reputano il compact una fetecchia?

Beh, a giudicare dai fatti, la Sony ci ha visto bene: quale più, quale meno, i sei vinili sono ancora reperibili, almeno quelli neri. Non su Amazon o IBS, dove a quanto pare non sono nemmeno mai giunti, ma in parecchi negozi fisici e virtuali oltre che su eBay, e a prezzi “normali”, ovvero tra i 25 e i 30 euro. Poi, ovvio, ci sono sempre i furbetti che “sparano” la cifra assurda contando sul passaggio del gonzo di turno, ma in linea di massima le richieste sono accettabili; un paio offrono addirittura l’intero lotto a centocinquanta euro, e quando i pusher cercano di piazzare e non imboscano in attesa di speculazioni future, di norma è perché per aggiudicarsi quei dischi non c’è esattamente la ressa. Come mai? Benché scomparso da tempo (il 2 giugno 1981, trentenne, in seguito a un incidente stradale), Rino Gaetano rimane uno dei cantautori italiani più noti e amati, come dimostrano anche i numerosi omaggi che gli vengono rivolti sotto forma di cover e cover band. Parzialmente incompreso in vita a dispetto di successi commerciali spesso notevolissimi, il musicista di Crotone – maestro nello sfuggire alle facili etichette e nell’imbastire una satira anche molto pungente, ma capace anche di aprirsi brillantemente a un’evocatività per lo più malinconica – ha dato il meglio di sé fra il 1976 e il 1978 con gli LP “Mio fratello è figlio unico”, “Aida” – forse il suo capolavoro – e “Nuntereggae più”.

Fin troppo facile spiegare l’arcano: a parte quelli disposti ad accontentarsi, gli estimatori/collezionisti autentici non vogliono ristampe, ma stampe originali. Tanto, le canzoni si possono ascoltare in CD, in MP3 o in streaming, e se ci si vuole concedere lo sfizio del vinile… che sia quello vero, e pazienza per gli eventuali sacrifici necessari per entrarne in possesso. Evitando il ginepraio dei singoli, e limitandosi ai 33 giri, la situazione è chiara. Parlando sempre di album in condizioni ottimali e procedendo a ritroso, l’ultimo “E io ci sto” (1980) vale 90/100 euro come il precedente “Resta vile maschio dove vai” (1979), con quotazione un po’ più bassa per “Nuntereggae più” (1978) e più alta (circa 150) per “Aida” (1977) e “Mio fratello è figlio unico” (1976). Il sogno proibito è però l’esordio del 1974, “Ingresso libero”, bello ma uscito in sordina: nel 2012, su eBay, una copia è stata venduta alla cifra-record di 1670 euro, ma in seguito qualcuno è riuscito a cavarsela con 1003, 800 e persino 500. Ecco, per questo LP avrebbe magari senso ripiegare sulla riedizione Sony che oltretutto acclude “I Love You Maryanna”, il 45 giri realizzato da Gaetano a nome Kammamuri’s nel 1973 (altro pezzo da 1000 e più euro); uno nero si può acquistare con facilità a cinquanta euro, mentre l’unico trasparente al momento disponibile su eBay costa 73 euro. Come sia possibile che un tizio stia provando a venderne uno identico su Discogs a ben 700, pur nutrendo giustificabile fiducia nel passaggio del solito gonzo, è francamente un beato mistero.

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Federico Guglielmi si occupa professionalmente di rock (e dintorni) dal 1979, con una particolare attenzione alla musica italiana. In curriculum, fra le altre cose, articoli per alcune decine di riviste specializzate e non, la conduzione di molti programmi radiofonici delle varie reti RAI e più di una ventina di libri, fra i quali le biografie ufficiali di Litfiba e Carmen Consoli. È stato fondatore e direttore del mensile "Velvet" e del trimestrale "Mucchio Extra", nonché caposervizio musica del "Mucchio Selvaggio". Attualmente coordina la sezione musica di AudioReview, scrive per "Blow Up" e "Classic Rock", lavora come autore/conduttore a Radio Rai e ha un blog su Wordpress, L’ultima Thule.
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