Red Ronnie: “Non ha senso cantare ‘Bella ciao’ per contestare Matteo Salvini”
Red Ronnie contro "Bella ciao" e l'uso fatto dai giovani per contestare Matteo Salvini. Anche il critico musicale dice la sua sul nuovo movimento delle Sardine, e contesta l'uso che fanno del classico della Resistenza per criticare il leghista Matteo Salvini. "Non ha senso cantare ‘Bella Ciao' per contestare Matteo Salvini – ha detto in un'intervista al quotidiano La Verità -. Il testo recita ‘una mattina mi son svegliato e ho trovato l'invasor'", ma per lui il Segretario dellaLega Nord non è un invasore anzi: "Semmai Salvini combatte le nuove invasioni. Intanto assistiamo ad un'invasione culturale ai nostri danni. Per dire, io non sono propriamente cattolico: ma non riesco a comprendere quelli che considerano il crocifisso nelle scuole come un'offesa alla sensibilità altrui".
La comprensione di Bella Ciao
Per Red Ronnie il problema è non aver ascoltato bene la canzone, secondo lui i ragazzi che la intonano non hanno capito bene il senso: "In Italia siamo abituati a intonare i ritornelli senza pensare (…). Abbiamo il dovere di comprendere i testi che cantiamo" ha spiegato il critico che ha sottolineato di essere stato disilluso dalla sinistra dopo anni di militanza: "Ho avuto per anni la tessera del Pci in tasca. Poi un giorno ho smesso di identificarmi in quella parte politica: troppa falsità" e per quanto riguarda la questione sovranista ha messo in chiaro: "Siamo un paese sottomesso. Se essere sovranisti significa rivendicare il diritto di contare nella terra dove sono nato e cresciuto, allora per me è un complimento".
Bella Ciao, inno mondiale per la libertà
Negli ultimi anni "Bella ciao" – che in Italia non è mai passata di moda – ha assunto una valenza anche internazionale contro le dittature e in generale per le libertà. Sulla genesi della canzone ancora si discute, così come sul testo originale, di certo c'è che la canzone è diventata un classico, ed è tornata in auge dopo l'utilizzo che ne è stato fatto nella erie di netflix "La casa di carta", una delle ultime versioni del canto citato anche da Beppe Fenoglio ne "Il partigiano Johnny".
Red Ronnie contro l'invasione culturale
Un po' paternalistico nei confronti dei giovani in piazza, Red Ronnie ha parlato anche di "un’invasione culturale ai nostri danni" e di "un’invasione economica, quando lasciamo che poteri stranieri comprino a mani basse aziende italiane. Un’invasione alimentare, quando ci vengono imposti cibi che arrivano dall’altra parte del mondo, fuori dalle regole".