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Rebecca Black fa causa alla casa discografica di Friday

La madre di Rebecca, Georgina Marquez Kelly che ha finanziato la “creazione artistica” per $ 4.000, ha deciso di citare in giudizio i produttori di Friday per violazione del copyright sfruttamento illegale dei diritti per la pubblicità.
A cura di Biagio Chiariello
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Rebecca Black, 13enne californiana, è diventata in meno di un mese una stelle della musica internazionali, nonostante il suo primo singolo, Friday, sia stato definito "il brano più brutto di sempre" da diversi critici musicali; nonostante il testo di Friday sia “straordinariamente stupido" come scritto da Rolling Stone; nonostante la canzone abbia superato Justin Bieber tra quelli che meno piacciono su YouTube.

Il suo successo Rebecca lo deve indubbiamente alla sua casa discografica, la Ark Music Factory. Poco importa, però: la giovanissima cantante – o meglio sua madre Georgina Marquez Kelly che ha finanziato la "creazione artistica" per $ 4.000 – ha deciso di citare in giudizio i produttori di Friday per violazione del copyright e sfruttamento illegale dei diritti per la pubblicità.

Secondo Rolling Stone, la Black e sua madre si riferiscono al fatto che Ark Music Factory, etichetta già nota per dare forma a progetti di giovani cantanti finanziati dai genitori, ha creato e venduto suonerie "non autorizzate" del brano, senza fornire alla cantante il ‘master recording’, ovvero la registrazione che dà accesso ai diritti sui guadagni della pezzo.

In un'intervista con Rolling Stone, il fondatore della Ark Music Factory, Patrick Wilson ha negato la maggior parte delle accuse nella lettera. "Ho incontrato la mamma di Rebecca Black e tutto è andato bene. Lei otterrà il master della canzone. Possono avere tutto."

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