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Rancore canta Eden, il significato di tutte le mele nella canzone di Sanremo

Dalla storia alla cronaca, da Omero ad Alan Turing: tutte le mele della canzone di Rancore al Festival di Sanremo sono citazioni di opere d’arte, eventi tragici, racconti biblici e molto altro. Una breve rassegna di tutti i riferimenti utilizzati dal rapper romano per raccontare l’Eden che da il titolo alla sua canzone, che ha vinto il premio Sergio Bardotti come miglior testo di Sanremo 2020.
A cura di Redazione Music
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La mela è protagonista di Eden, la canzone con cui il rapper romano Rancore si presenta a Sanremo, dopo l’apparizione dello scorso anno a fianco di Daniele Silvestri. E di mele, in Eden ce ne sono tante, nascoste tra le rime, figlie di citazioni che spaziano dall’attualità alla Storia, dalla religione al consumismo sfrenato. Vediamole una a una.

L’11 settembre ti ho riconosciuto
Tu quando dici, grande mela è un codice muto

La grande Mela è chiaramente la città di New York City, ribattezzata per l’appunto “the big apple”, “La grande mela”. Fu proprio New York City il teatro degli attentati dell’11 settembre 2001, quando due aerei dirottati dai terroristi di Al Qaeda colpirono le Torri Gemelle, uccidendo 2603 persone nella città di New York.

Quella mela che è caduta in testa ad Isaac Newton

Leggenda vuole che il fisico Isaac Newton ebbe l’intuizione che lo porto a scoprire la legge di gravitazione universale nella casa materna a Woolsthorpe Manor, quando assistette alla caduta di una mela da un albero del suo giardino. Più precisamente, Newton si chiese per quale motivo la mela cade sempre verso il centro della terra e non trasversalmente o verso l’alto.

Rotolando sopra un iPad oro

La mela è il simbolo della Apple, azienda fondata da Steve Jobs produttrice dei computer Mac, della serie di smartphone iPhone, e dei tablet iPad. L’iPad color oro è uno degli status symbol feticcio del consumismo tecnologico.

Mentre Paride si aggira tra gli dei ansiosi
Quante mele d’oro nei giardini di Giunone

Per spiegare il significato di questa mela dobbiamo tornare indietro al prologo dell’Iliade di Omero. La storia racconta che Zeus allestì un banchetto per la celebrazione del matrimonio di Peleo e Teti, futuri genitori di Achille. Eris, la dea della discordia, non venne invitata e, irritata per questo oltraggio, gettò a terra, sul luogo del banchetto una mela d'oro con l'iscrizione "alla più bella”. Le tre dee che la pretesero, scatenando litigi furibondi, furono Era, Atena e Afrodite. Zeus decise che a scegliere la più bella delle tre dovesse essere il più bello dei mortali, il giovane pastore troiano Paride. Ognuna di loro gli promise una ricompensa in cambio della mela: Atena lo avrebbe reso sapiente e imbattibile in guerra, consentendogli di superare ogni guerriero; Era promise ricchezza e poteri immensi. Afrodite, invece gli avrebbe concesso l'amore della donna più bella del mondo. Paride favorì quest'ultima, scatenando l'ira delle altre due. La dea dell'amore aiutò quindi Paride a rapire Elena, moglie di Menelao, re di Sparta, scatenando la guerra di Troia.

Un inventore muore nella mela che morde c’era il cianuro

Nel pomeriggio di martedì 8 giugno 1954 a Cambridge, Alan Turing – matematico del King's College, padre della scienza informatica e dell'intelligenza artificiale, da lui teorizzate già negli trenta del ‘900, ed anche uno dei più brillanti crittoanalisti che operarono nel Regno Unito durante la seconda guerra mondiale, per decifrare i messaggi scambiati da diplomatici e militari delle Potenze dell'Asse – fu trovato morto disteso sul letto, dalla sua governante. La presenza di schiuma attorno alla bocca e il reperimento in casa di un recipiente contenente cianuro condussero gli inquirenti a ipotizzare un decesso per avvelenamento.

L’uomo è dipinto nella tela
Ma non vedi il suo volto è coperto da una mela

Il figlio dell’uomo è un suo autoritratto del pittore surrealista belga Rene Magritte. Nell’opera l’artista nasconde il viso dietro una mela, per indicare la tendenza degli uomini di cercare sempre quello che c’è oltre, che non vediamo. Per Magritte, ogni cosa visibile ne nasconde sempre un’altra.

Che faremo della mela attaccata al ramo?

Qui si parla, infine, della mela del giardino dell’Eden. Secondo il libro della Genesi, l'albero della conoscenza del bene e del male era posto nel centro del giardino di Eden. I frutti dell’albero della conoscenza, le mele, erano gli unici che Adamo ed Eva i due unici abitanti dell’Eden, non potevamo mangiare, per divieto assoluto di Dio. Il diavolo, nel racconto biblico, assunse le sembianze di un serpente e convinse Eva a mangiare la mela. Il resto della storia lo conosciamo.

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