“R.Kelly pagò per falsificare i documenti della 15enne Aaliyah e sposarla” dice l’ex tour manager
Non voleva testimoniare nel processo che vede imputato la star dell'R'n'B R. Kelly per abusi e violenze, ma l'ex tour manager è stato convinto dall'accusa e ha ammesso di aver pagato per falsificare i documenti della cantante Aaliyah. L'uomo pagò circa 400 euro a un impiegato governativo per cercare di procurare all'allora cantante 15enne, con cui Kelly aveva una relazione sessuale, documenti che testimoniassero che ne aveva 18, così da poterla sposare nonostante la sua minore età.
I documenti falsificati per Kelly
Peggiora sempre di più la posizione di R. Kelly, che da anni si sta difendendo dalle accuse di diverse donne di aver subito abusi sessuali e psicologici dal cantante autore di hit come "I believe I can fly". L'ex manager Demetrius Smith ha spiegato di essere andato in un ufficio comunale di Chicago e di aver corrotto l'impiegato che si occupava dei documenti d'identità "perché alla fine tutti hanno bisogno di soldi" ha detto. I documenti servivano a Kelly – che all'epoca aveva 27 anni – per poter sposare la cantante, che all'epoca aveva solo 15 anni e con cui aveva cominciato una relazione sessuale, credendo che fosse incinta e cercando di evitare problemi con la legge. I due si sposarono, ma successivamente il matrimonio è stato cancellato.
Chi è Aaliyah
Aaliyah era una promessa dell'R'n'B mondiale a cui Kelly stava producendo l'album d'esordio "Age Ain’t Nothing But A Number" del 1994 e che pochi anni dopo sarebbe morta a seguito di un incidente aereo a 22 anni, quando era nel pieno di una carriera che l'aveva portata a pubblicare l'album "One in a million" – caricato in questi giorni su Spotifyper la prima volta – prodotto da Timbaland e Missy Elliott.
Di cosa è accusato R Kelly
Kelly è accusato di aver abusato fisicamente, sessualmente e psicologicamente di donne, ragazze e ragazzi durante tutta la sua carriera, registrando gli atti sessuali con minori e avvalendosi di una serie di persone a lui fedeli per trovare le vittime e aiutarlo a rispettare le sue regole.
Violenze e le "Regole di Bob"
Nei giorni scorsi, in un'udienza, una delle vittime, Jerhonda Pace, ha dichiarato di dover seguire le "regole di Bob": "Ho dovuto accettare quelle regole ogni volta che visitavo casa sua, dovevo chiamarlo papà e dovevo chiedere il permesso anche per andare in bagno". Quando non ubbidì, ha detto: "Mi ha schiaffeggiato e soffocato fino a farmi svenire. Ricordo che mi ha appena messo una mano intorno al collo e sono crollata sul suo pavimento. In quel momento mi ha sputato in faccia e mi ha detto di abbassare la testa per la vergogna, prima di costringermi a praticargli sesso orale". Il cantante nega qualunque accusa, dicendo che erano groupie che approfittavano del suo successo.
La richiesta di Kelly di falsificare i documenti
L'ex tour manager era riluttante a testimoniare, facendolo solo, spiega l'Associated Press, quando gli è stata assicurata l'immunità da reati futuri. Smith ha ricordato che durante un concerto Kelly andò da lui spiegandogli che dovevano tornare a Chicago perché Aaliyah era in pericolo e che era necessario falsificare i documenti per proteggere entrambi, così lui spiegò di sapere come procurarsi un documento falsi: "E così feci". Altre testimonianze parlano di un andirivieni di persone, soprattutto donne, che restavano svariati giorni nella casa e dovevano rispettare alcune regole. Talvolta erano impossibilitate ad andare via perché non si poteva senza il consenso del cantante che spesso era fuori dalla villa.