Quando Kurt Cobain disse: “Pensavo di essere gay”
Se non avete mai visto il canale Youtube (o il sito) di Blank on Blank vi siete persi una gran fonte di interviste dimenticate. Il format della PBS, infatti, scova vecchie (a volte ultime) interviste ad alcuni delle maggiori "icone culturali" della storia. Ce ne occupammo qualche settimana fa, quando il sito pubblicò l'ultima intervista data da Janis Joplin pochi giorni prima di morire. Oggi, però, dopo la riscoperta di un'altra intervista con Ray Charles, il sito ne pubblica una dello storico giornalista musicale Jon Savage con Kurt Cobain, leader dei Nirvana, tutta basata sull'identità. La caratteristiche di queste interviste sono i disegni di Patrick Smith che accompagna l'audio con bozzetti animati da non perdere.
E così in questa intervista fatta a New York Cobain tra le altre cose torna anche sui suoi orientamenti sessuali. Era capitato che il cantante dei Nirvana spiegasse come gli fosse capitato di pensare d'essere gay, arrivando poi alla conclusione che non era propriamente cos', ma non escludendo una possibile latente bisessualità. Ma è della scuola che parla all'inizio Cobain e dei suoi problemi, fino ad arrivare a discutere dei suoi avi. L'infanzia fu bella, dice, almeno fino al divorzio dei genitori, che per il cantante, come si sa, fu un colpo difficile da mandare giù: "Non potevo guardare in faccia alcuni dei miei compagni di classe. Volevo disperatamente avere la classica famiglia formata da madre e padre".
A quel punto Cobain parla del suo rapporto con le donne, cercate dal momento in cui non riusciva a trovare amici maschi. In quel momento cominciò a rendersi conto delle difficoltà di genere a cui queste andavano incontro: "Ho sempre sentito che non erano trattate con rispetto. Specialmente a causa del fatto che erano sempre oppresse. Cioè, voglio dire che parole come troia o stronza erano ormai parte del linguaggio comune" e se ne rese conto anche ascoltando anche gruppi come Aerosmith e Led Zeppelin.
È a questo punto che Savage gli chiede se avesse mai avuto problemi con chi lo riteneva gay (Cobain è sempre stato considerato un artista vicino alla comunità omosessuale, ndr): "Ho perfino pensato di essere gay. Pensavo potesse essere la soluzione ai miei problemi, sebbene non l'abbia mai sperimentato" ha spiegato il cantante che continuava raccontando del suo amico gay che vi fu vietato vedere da parte di sua madre "perché lei è omofobica".
Ma la conversazione si chiude sul suo modo di cantare ed è a quel punto Cobain spiega della rabbia che aveva detto: "Quasi ogni volta il suono viene direttamente dal mio stomaco. Diritto da dove è assiepato il mio tormento. Ogni volta che faccio un'endoscopia mi trovano lo stomaco irritato. Ma è solo colpa della rabbia. E del gridare".
L'intervista completa potete vederla qua. Qua sotto alcuni dei disegni che accompagnano il video