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Povia torna con ‘Al Sud’, canzone pieni di luoghi comuni meridionalisti

Povia è tornato e lo ha fatto con ‘Al Sud’, una canzone dal sapore neoborbonico che incita al cambiamento dei libri di Storia.
A cura di Francesco Raiola
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Povia è tornato e lo ha fatto con una canzone ‘neoborbonica' intitolata ‘Al Sud‘. Una canzone zeppa di luoghi comuni e dal gusto pop che fa da apripista al prossimo album del cantautore che si chiamerà ‘NuovoContrordineMondiale', riprendendo quello che in questi ultimi anni è uno dei cavalli di battaglia di Povia, che da un po' è diventato uno dei maître à penser per i cosiddetti dietrologi, ovvero coloro che vedono dietro a qualsiasi cosa succeda una regia occulta. E in questo calderone ci finisce anche il Sud derubato da Garibaldi. Una canzone ‘d'amore&denuncia in difesa del Sud-Italia, terra ricca, prospera, competitiva e produttiva, ma saccheggiata e deindustrializzata da quell'unità d'Italia fatta sul sangue della povera gente che fu costretta ad emigrare per sempre nel mondo' come la descrive lo stesso Povia sulla sua pagina Facebook, diventato un vero e proprio microfono delle sue posizioni.

Tutto gira attorno al fatto che i libri di storia siano da riscrivere e quella cosa dell'Unità d'Italia sia stato un danno orchestrato dal nord, sceso nel Meridione ricco per deturparne bellezze e derubarne le ricchezze, argomenti in voga, appunto, tra i cosiddetti neoborboni. Ad ogni modo, Povia ha capito che ci sono dei bacini d'utenza importanti, delle nicchie molto motivate e ne ha abbracciato le istanze e così, da un po', lontani i tempi di ‘I bambini fanno ooh' e ‘Vorrei avere il becco', è più vicino alle considerazioni di ‘Luca era gay' o di alcune sue provocazioni tipo quelle sui terremoti, sul bisogno di ritorno alla lira o contro la legalizzazione della marijuana.

Rifacendosi alle sue origini pugliesi (è nato a Milano), però, mette in musica un testo che riprende banalità come ‘al sud c'è sempre una festa, nel bene e nel male sole sole sole sole è tutto un altro sole' o ‘la vera storia è che prima prima dell’Unità d’Italia. Al sud nessuno emigrava, al sud la gente si amava, al sud si lavorava' o il classico elenco di primizie meridionali, quindi ‘la prima ferrovia, le tasse più basse, la prima cattedra d'economia (manca quella del ‘bidet', però), prese a modello di bontà suprema. Ma la promessa è quella di trovare altre canzoni sociali che tratteranno, tra l'altro, di bambini, debito pubblico e combatteranno la nuova dittatura culturale (sic).

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