Portare un figlio a un concerto rock non significa essere un cattivo genitore
Un giudice ha stabilito che una madre non ha commesso alcun reato, né tantomeno si è comportato come cattivo genitore per aver portato la figlia 11enne a vedere un concerto della cantante americana Pink. In nessun modo, aver portato la bambina al concerto ha oltrepassato i limiti del buon geniotore, ha scritto il giudice nella sentenza, spiegando anzi come sia stata un'ottima occasione per vedere il primo concerto rock e passare una bella serata con la madre:
"La decisione [della madre, ndr] non ha in alcun modo sottoposto il bambino ad alcun rischio, on compromesso la sua salute, sicurezza o benessere. Al contrario, quando tutto il fumo di questo contenzioso di custodia si diramerà, sarà evidente che tutto ciò che è successo è che una ragazza è andata al suo primo concerto rock con sua madre e si è divertita"
Il punto della questione è che il padre si era lamentato del fatto che la cantante usasse testi poco adatti a una ragazzina di 11 anni con riferimenti al sesso sia nelle parole che nei gesti. La difesa della madre, però, era chiara: stando a quanto detto davanti al giudice la donna si era premunita di controllare su YouTube che nulla potesse essere rischioso per la figlia e il giudice le ha dato ragione.
Il mese prossimo, tra l'altro, la cantante – che nelle scorse settimane ha dovuto rispondere alle critiche di alcuni hater che l'accusavano di essere ingrassata troppo – sarà premiata dalla BMI (Broadcast Music Inc.) per la sua capacità di scrittura. Pink, infatti, ha scritto da sé alcuni dei suoi successi maggiori, da ‘Just Like A Pill' a ‘God Is A DJ'. Il Presidente del Premio per il Songwriting ha detto che la cantante:
"Ha catturato appieno gli amanti della musica con la sua indimenticabile, emozionale e tagliente magnificenza delle canzoni, della voce e per le performance"