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Placido Domingo nega qualsiasi accusa di molestia: “Mai abusato di nessuno, lo ripeterò finché vivo”

Placido Domingo si difende dalle accuse di molestie sessuali, poco prima di partire per l’Europa e arrivare in Italia per alcuni concerti. Un anno fa un’inchiesta dell’Associated Press aveva portato a varie accuse di molestie per fatti avvenuti una trentina di anni fa e oggi l’artista risponde respingendo fermamente qualsiasi accusa.
A cura di Redazione Music
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Placido Domingo (Photo by Phillip Faraone/Getty Images for Musco Center for the Arts at Chapman University)
Placido Domingo (Photo by Phillip Faraone/Getty Images for Musco Center for the Arts at Chapman University)

Placido Domingo si difende dalle accuse di molestie sessuali con un'intervista a Repubblica, prima delle esibizioni in Italia. Il tenore, un anno fa, è stato oggetto di una serie di accuse, nate da alcuni articoli dell'Associated Press, che ha raccolto le testimonianze di decine di donne e addetti ai lavori che avrebbero parlato di atteggiamenti poco consoni da parte di quello che è uno degli artisti più noti al mondo, protagonista dei Tre Tenori assieme a Josè Carreras e al nostro Luciano Pavarotti. È passato un anno tra indagini da parte di alcune istituzioni – ma nessun processo è in corso – e oggi il cantante si difende ancora, spiegando che quelle che sono state riportate da molti media mondiali come scuse e un'ammissione di colpa, in realtà erano un pezzo di un discorso più ampio e che, insomma, lui non ha mai molestato nessuno: "Certo che sono arrabbiato, certo che sono depresso, soprattutto perché tutta la mia famiglia è stata coinvolta; la sofferenza è enorme per tutti noi. Io ho sempre dichiarato la mia estraneità ai fatti, a volte con brevi dichiarazioni che sono state fraintese e considerate ammissioni di colpa. È una situazione tremenda".

Placido Domingo risponde alle accuse di molestie

"Mi ferisce essere descritto in questo modo. Ho letto anche pesanti insulti contro di me. Chi scrive sottovaluta il male che può fare. Si parla di me come se fossi stato processato da un tribunale per precisi capi d’accusa, ma non è così. Questa ambiguità è inaccettabile, non smetterò mai di dire la verità" ha detto durante l'intervista Placido Domingo che in quest'anno ha anche dovuto affrontare il Covid-19. "Mi sento bene dopo la grande paura del Covid. Stiamo vivendo un problema mondiale, e non sappiamo quando tutto questo finirà. Ma ringrazio Dio di essere stato curato molto bene" ha detto parlando della malattia che lo ha colpito.

La condanna del Sindacato

Nonostante il Sindacato che rappresenta i lavoratori dell'Opera, l'AGMA, abbia scritto che "il signor Domingo ha indugiato in comportamenti inappropriati che vanno dal flirt alle avance, dentro e fuori il posto di lavoro. Molti dei testimoni hanno dichiarato di non essersi fatti avanti prima per timore di ritorsioni professionali", il cantante nega con forza la possibilità di qualsiasi suo atteggiamento che potesse essere frainteso: "Se guardo indietro, non vedo situazioni in cui il mio comportamento possa aver lasciato ferite aperte. Ma se mi fossi accorto di aver offeso qualcuno – soprattutto una donna – avrei cercato di rimediare all’istante (…) di forzature o ricatti non ne ho mai fatti" ha detto parlando di un processo mediatico inarrestabile".

La nota fraintesa di Domingo

Dopo le accuse del Sindacato, Domingo pubblicò una nota che "assomigliava a un mea culpa, si prestava moltissimo a quell’interpretazione, e soprattutto perché è stato pubblicato fuori contesto" ma che in effetti non era un'ammissione di alcunché. Nella nota il cantante diceva: "Negli ultimi mesi mi sono preso del tempo per riflettere sulle accuse di varie mie colleghe contro di me. Rispetto il fatto che queste donne si siano infine sentite abbastanza al sicuro da poter parlare, voglio sappiano che sono veramente dispiaciuto per la sofferenza che ho causato loro. Accetto la piena responsabilità per le mie azioni, questa esperienza mi ha fatto crescere". Domingo parla di assenza di prove documentali e di testimonianze anonime che gli hanno impedito di ricostruire i fatti di cui è accusato.

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