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Pino Daniele poteva essere salvato. La morte causata da un problema al by-pass

“Occlusione a un by passa ortocoronarico”. Sarebbe questo il motivo della morte di Pino Daniele, che, quindi, avrebbe potuto essere salvato con un intervento più tempestivo. Lo dicono i primi esiti della consulenza medica chiesta dalla Procura di Roma.
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Pino Daniele avrebbe potuto essere ancora vivo se non avesse rifiutato l'ambulanza che stava andando a portargli le prime cure nella sua casa in Maremma per correre al Sant'Eugenio di Roma, dal suo cardiologo di fiducia. È stata un'occlusione a un by passa ortocoronarico, infatti, la causa della morte del cantante, stando ai primi esiti della consulenza medica chiesta dalla Procura di Roma che nelle scorse settimane ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti per capire, appunto, se il cantante avesse potuto salvarsi con cure più tempestive. Daniele, infatti, è arrivato all'ospedale romano in condizioni disperate e dopo pochi minuti i medici non hanno potuto fare altro che constatare la sua morte, come ci disse il direttore generale Asl Roma C, Carlo Saitto.

Nessuna sostanza stupefacente nel sangue

Il bypass del cantante, quindi,  avrebbe avuto un problema, limitato il flusso del sangue e provocandogli un infarto, come emerso dall'esame del cuore effettuato nei giorni scorsi. La totalità dei risultati arriverà solo alla fine di marzo e saranno Giorgio Bolino, Vittorio Fineschi e Giuseppe Ambrosio, ovvero i periti nominati dalla Procura, a dover accertare le cause e le tempistiche della morte; per ora, intanto, in base alle analisi tossicologiche hanno escluso la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue del cantante.

Per la Bonini è stato Pino a rifiutare le cure

Fin dal primo momento ci si è chiesti se quella decisione e quel viaggio abbiano influito sulle condizioni del cantante. Perché rifiutare i primi soccorsi e intraprendere un viaggio che, col senno di poi, si è rivelato mortale? È quello che vuole scoprire il pm Marcello Monteleone, titolare dell'inchiesta. L'unica che, però, sa esattamente come si è svolta la scena e chi e perché ha preso quella decisione è la compagna del cantante, Amanda Bonini, che era con lui sia nel momento del malore che nell'auto per Roma, che ha spiegato perché dopo aver chiamato l'ambulanza su consiglio del medico di fiducia Achille Gaspardone ha poi cambiato idea: la donna ha sempre dichiarato che la scelta di andare al Sant'Eugenio sia stata del cantante.

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