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Perché il padre di Britney Spears ha rifiutato ancora di cedere la tutela legale della cantante

Continua la battaglia legale e mediatica tra Britney Spears e il padre Jamie, tutore legale della popstar. Nei giorni scorsi, infatti, il nuovo avvocato della cantante aveva chiesto al giudice un’udienza urgente per ridiscutere, ancora una volta, la revoca di Jamie come tutore della sua assistita, cosa che quest’ultimo ha negato.
A cura di Redazione Music
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Britney Spears (Getty Images)
Britney Spears (Getty Images)

Continua la battaglia legale e mediatica tra Britney Spears e il padre James, tutore legale della popstar. Nei giorni scorsi, infatti, il nuovo avvocato della cantante aveva chiesto al giudice un'udienza urgente per ridiscutere, ancora una volta, la revoca di Jamie come tutore della sua assistita, a cui l'uomo ha risposto con una dichiarazione, depositata in Tribunale, in cui dice che non vi è alcun motivo per revocargli la tutela dal momento che l'uomo avrebbe "diligentemente e fedelmente servito come il conservatore del patrimonio di sua figlia senza alcuna macchia" stando a quanto conferma il documento.

Alla battaglia con la figlia, che nei mesi scorsi ha cominciato sempre più veementemente a chiedere che il padre non gestisse più la sua vita, si è aggiunto un diverbio con l'avvocata Jodi Montgomery, nominata da Tribunale per supervisionare le decisioni presene da James sulla vita della figlia. Il padre di Britney Spears, infatti, avrebbe scritto nel documento che qualche giorno fa aveva ricevuto una chiamata da parte dell'avvocata, sconvolta per le condizioni di salute mentale della cantante. Una telefonata i cui contenuti e la cui interpretazione è stata contestata proprio da Montgomery che ha detto che James avrebbe manipolato il senso di quella chiacchierata per trarne un vantaggio in Tribunale.

Le accuse fatte da Britney Spears tra giugno e luglio avrebbero portato il suo nuovo avvocato Matthew Rosengart a chiedere la rimozione del padre, accusandolo anche di aver fatto scelte "riguardanti cure e terapie mediche forzate, cure mediche improprie e limitazioni ai diritti personali". Accusa che il padre della cantante ha rimandato al mittente, spiegando che spesso la responsabilità di queste scelte non fosse sua ma di Montgomery. Insomma, ormai quella della tutela legale di Britney Spears, che va avanti dal 2008 e la costringe a importanti limitazioni sia nella vita privata che in quella pubblica, è un argomento che si fa sempre più spinoso e che vede in campo vari attori che di volta in volta si accusano l'un l'altro.

Spears padre avrebbe detto che nella chiamata Montgomery sembrava sconvolta e avrebbe detto che la cantante "non stava assumendo tempestivamente o correttamente i suoi farmaci, non ascoltava le raccomandazioni del suo team medico e si rifiutava persino di vedere alcuni dei suoi medici. La signora Montgomery ha detto che era molto preoccupata per la direzione in cui si stava dirigendo mia figlia e ha chiesto direttamente il mio aiuto per affrontare questi problemi". E se da un lato Montgomery ha detto di essere preoccupato per la salute mentale della figlia, dall'altra ha anche spiegato che la sua paura dipende anche dall'influenza di James nella sua vita: "Avere suo padre Jamie Spears che continua a servire come suo conservatore invece di un fiduciario professionale neutrale sta avendo un grave impatto sulla salute mentale della signora Spears". La preoccupazione espressa dall'avvocata era che "costringere la signora Spears a testimoniare o a farla valutare avrebbe spostato l'ago nella direzione sbagliata per la sua salute mentale". Or ala palla passa ancora una volta al giudice: l'udienza per ridiscutere il ruolo di James è fissata per il 29 settembre, a meno che il giudice non scelga di anticiparla.

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