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Patty Smith e la paura del Covid: “Ero una bambina malata, sono rimasta in casa durante la pandemia”

Patti Smith è una delle icone del rock mondiale: poetessa, musicista, cantante, ha scritto pagine importanti per la musica e la Letteratura mondiale, con album come “Horses” e libri come “Just Kids”, col suo impegno per la pace e le sue poesie. È stato un 2020 duro anche per lei che al Guardian ha spiegato le difficoltà della pandemia a causa della sua salute.
A cura di Redazione Music
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Patti Smith (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images for Lancia)
Patti Smith (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images for Lancia)

Patti Smith è una delle icone del rock mondiale: poetessa, musicista, cantante, ha scritto pagine importanti per la musica e la Letteratura mondiale, con album come "Horses" e libri come "Just Kids", col suo impegno per la pace e le sue poesie. Insomma, Smith è uno dei personaggi più importanti e affascinanti della musica mondiale che in un'intervista al Guardian parla della sua arte e anche del Covid e di come ha attraversato questo 2020 caratterizzato dalla pandemia mondiale che ha colpito anche gli Usa, dove vive attualmente.

È stato un 2020 duro anche per lei che al Guardian ha spiegato: "Ero una bambina malaticcia, a volte i miei erano preoccupati che non ce la facessi" ha spiegato sottolineando come prima della pandemia non riuscisse a stare a casa per più di un paio di mesi consecutivi, tra tour e presentazioni: "Essere nel limbo per quasi 10 mesi, per una persona come me a cui non piace stare nello stesso posto, è stato molto impegnativo. Mi sento come se fossi in parte un lupo, vagando da una stanza all'altra". L'ultima volta che la cantante era stata costretta a stare così tanto tempo senza viaggiare fu quando morì il marito Fred "Sonic" Smith e lei scelse di crescere i suoi due figli.

Il futuro di Smith resta la stessa: la scrittura. La cantante, infatti, sta lavorando a un nuovo libro di autofiction, come lo descrive al Guardian, riflettendo su dove è la sua vita ora che "sente acutamente l'urgenza dei nostri problemi globali: "Amo ancora la vita. Sono molto grata di essere in grado di scrivere: il mio taccuino è stato il mio compagno nei momenti più difficili. Come scrittrice, divento oscura se ce n'è bisogno: puoi essere un pacifista o un assassino nel tuo lavoro. Ma come madre, nonna, zia, cerco di essere allegra, pratica e responsabile. Cerco di vivere secondo l'etica lavorativa dei miei genitori e mi scollego e faccio quello che devo fare per rendere le cose il più belle possibile".

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