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Patrick Francfort è morto per coronavirus: coi Gibson Brothers fu pioniere della dance francese

Il batterista francese Patrick Francfort – meglio conosciuto come Patrick Gibson -, dei Gibson Brother è morto a causa di alcune complicazioni dovute al coronavirus. Il musicista, che aveva 63 anni, era famoso in Francia per aver contribuito, assieme alla sua band, alla disco francese in salsa latina, portando al successo brani come “Cuba” e “Qué Sera Mi Vida”.
A cura di Redazione Music
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Patrick Francfort [Sven Mandel / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)]
Patrick Francfort [Sven Mandel / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)]

Il batterista francese Patrick Francfort – meglio conosciuto come Patrick Gibson -, dei Gibson Brother è morto a causa di alcune complicazioni dovute al coronavirus. Il musicista, che aveva 63 anni, era famoso in Francia per aver contribuito, assieme alla sua band, alla disco francese in salsa latina, portando al successo brani come "Cuba" e "Qué Sera Mi Vida". Il musicista era in ospedale da dodici giorni a causa della malattia, come ha spiegato il fratello Chris, e a quanto riporta il quotidiano francese Le Figaro: "Ha combattuto per dodici giorni, inizialmente era stato ricoverato in una clinica, poi, quando il suo stato si è aggravato, otto giorni fa, è stato trasferito all'ospedale Lariboisière. Nel pomeriggio di sabato abbiamo sperato che potesse essere dimessi, ma tutto è precipitato molto velocemente".

Francfort scomparso attorniato dai figli

Il fratello ha anche sottolineato come per caso tutti i figli del musicista si trovassero in quel momento nella capitale francese, riuscendo, quindi, a salutarlo per l'ultima volta: "Se n'è andato in serata. I suoi cinque figli, tutti musicisti – suo figlio è il batterista di Catherine Ringer – erano per caso a Parigi. Ci siamo ritrovati tutti attorno al dottore. Il personale dell'ospedale è stato formidabile e non posso fare altro che ringraziarli. Avere persone come loro non ha prezzo, rischiano le proprie vite ogni giorno".

La storia dei Gibson Brothers

Chris, il fratello, era uno dei membri assieme al terzo fratello Alex della band formata alla fine degli anni 60. All'epoca tutti e tre vivevano con i genitori a Parigi, figli di padre operaio originario di Guadalupe e madre martinicana che faceva la donna delle pulizie "sono venuti a vivere in città a metà degli anni 50 perché avessimo un futuro migliore. Abbiuamo passato la nostra infanzia cantando nella Chiesa di Saint-Merri" ricorda sempre Chris. I tre cominciano a cantare e la svolta arriva quando i due produttori Daniel Bangalter alias Vangarde (padre di Thomas Bangalter dei Daft Punk) e Jean Kluger decidono di investire su tre gruppi, compreso il loro. I Gibson Brothers sono i primi a essere lanciati e con la prima canzone "Come to America" fanno subito il botto, anche se il successo arriva con "Cuba" e "Qué sera mi vida" scritte dalla coppia Vangarde-Kluger. Nel 1984 le strade della band e dei produttori si separano, ma le canzoni dei Gibson continuano ad avere un valore enorme nella cultura popolare francofona.

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