Parla Guido Guerrera, biografo di Franco Battiato: “Che sta male non ci sono dubbi”
Nelle ultime ore, un drammatico allarme riguardante Franco Battiato si è diffuso da un angolo all'altro del web. Il grande cantautore catanese, assente dalle scene dal novembre 2017, quando fu costretto ad annullare alcune date in seguito a una caduta con frattura di femore e bacino, sarebbe gravemente malato. Sui siti, è serpeggiata la presunta notizia che vorrebbe l'artista provato dagli effetti del morbo di Alzheimer, come dimostrerebbe una poesia scritta dal collega e amico Roberto Ferri che, pubblicata sui social, ha scatenato l'apprensione dei fan.
La verità, però, è che non c'è alcuna ufficializzazione dello stato medico del cantautore da parte del suo staff e della sua famiglia né tantomeno una conferma di una diagnosi che, al momento, resta volontariamente sotto silenzio. Un silenzio che va rispettato, evitando qualsiasi insinuazione e basandosi soltanto sulle poche informazioni certe. Ne arrivano da una persona vicina allo stesso Battiato, Guido Guerrera, autore del libro "Battiato – Another link" e amico personale, che ha parlato dell'argomento sul sito L'Urlo. Ma andiamo con ordine.
La poesia di Roberto Ferri che ha destato l'allarme
Tutto è partito con il post di Ferri (poi cancellato), intitolato "Prigionieri delle nostre solitudini”. "Ode all’amico che fu e che non mi riconosce più", scrive il cantautore e paroliere, pur senza mai fare il nome di Battiato. Eppure, in quei versi tristi e commoventi è risultato immediato riconoscere l'artista 73enne, tra citazioni evidenti dei suoi testi: "Ed hai viaggiato tra correnti gravitazionali/rincorrendo il senso dell’essenza/rifiutando la carne degli altri animali”, scrive Ferri (è noto come Battiato sia un convinto vegetariano), aggiungendo poi "Povera Patria che non vuol morire/ ti sei preso Cura di noi". Come non leggere un riferimento ai brani "Povera Patria" e "La cura"?
Le parole di Guido Guerrera
Tuttavia, da qui, ogni insinuazione sui problemi di salute del cantautore, lo ripetiamo, è mera speculazione, in mancanza di comunicati ufficiali che potrebbero anche non arrivare. Rifacciamoci dunque alle sopracitate parole di Guerrera: "Non ho scoop a riguardo, se li avessi, li avrei utilizzati. Non essendoci nessun tipo di dichiarazione ufficiale, non posso che attestarmi alle correnti voci di corridoio", ha dichiarato lo scrittore a L'Urlo, aggiungendo:
Il mondo dei seguaci di Battiato è un mondo estremamente emotivo, quindi è normale che il divismo se vissuto male, possa causare eccessi ed errate interpretazioni. Il mio personale è il pensiero trepido nei riguardi di un amico che sta male. E che sta male non ci sono dubbi! Ho potuto personalmente constatare difficoltà comunicative negli ultimi tempi con una serie di reazioni inconsuete. Tuttavia non ho certezze di alcun tipo in assenza di dichiarazioni ufficiali sul suo effettivo stato di salute.
A Catania un silenzio voluto sulle condizioni di Battiato
Guerrera parla dunque di "difficoltà comunicative", senza alcun conferma di una diagnosi definitiva. Segnaliamo, però, anche uno dei commenti apparsi sotto al post di Ferri, quello dello scrittore Salvatore Massimo Fazio, scrittore catanese amico di Battiato e autore della stessa intervista a Guerrera: "Roberto sei coraggioso a darne quasi ufficialità. Purtroppo è come riporti tu. Qui a Catania, quasi un tacito accordo per non dire che quel male, lo ha preso. E tacevamo. Così come si decide di tacere o dirlo. Mi addolora che qualche sciacallo, che si espose dopo la morte del prof. Sgalambro [filosofo e paroliere collaboratore di Battiato, ndr] è già pronto da bravo arrampicatore sociale a dichiararsi amico di lunga data, ma lo sconfesseremo, anche in questa occasione. È proprio così amici". Anche in questo caso, eventuali malattie non vengono però menzionate direttamente. Non resta che attendere informazioni ufficiali o rispettare eventuali silenzi, ricordandosi che anche lo sciacallaggio mediatico deve essere sconfessato.