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Paolo Palumbo, 22enne malato di SLA: “Dono 2000 mascherine all’ospedale e alle forze dell’ordine”

Paolo Palumbo, il ventiduenne oristanese che dal 2016 lotta contro la SLA, ha acquistato 2000 mascherine. Ne ha donate mille alla ASSL di Oristano. Le altre le metterà a disposizione delle forze dell’ordine e di coloro che non possono procurarsele. Palumbo si è fatto conoscere partecipando come ospite al Festival di Sanremo 2020.
A cura di Daniela Seclì
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Paolo Palumbo, ventiduenne che dal 2016 combatte contro la SLA, si è fatto conoscere dagli italiani calcando il palco del Festival di Sanremo 2020 in qualità di ospite. In queste ore, è stato protagonista di un gesto di solidarietà. Il giovane, infatti, ha deciso di acquistare duemila mascherine da donare agli ospedali, alle forze dell'ordine e a chi non ha la possibilità di ottenerne una. Su Instagram ha spiegato:

"Ho acquistato 2000 mascherine mediche certificate che proteggono al 99%! Le ho acquistate per donarle all'ospedale della città in cui vivo e alle forze dell'ordine, per proteggerli più che possiamo dal Covid-19. Ma non solo, mi rivolgo a chi ha una persona potenzialmente a rischio o a chi lavora come operatore sanitario a contatto con pazienti e non ha i presidi di protezione. Farò in modo da farti avere le mascherine".

ASSL ringrazia Paolo Palumbo per la generosità

La ASSL oristanese ha annunciato che mille di quelle mascherine sono state donate a loro e ha ringraziato Paolo Palumbo per questo gesto di generosità, in un momento tanto delicato come quello dell'emergenza Coronavirus in Italia:

"Il giovane chef oristanese affetto da Sla Paolo Palumbo ha donato mille mascherine chirurgiche alla nostra Assl: a consegnarcele oggi è stato il fratello Rosario. Grazie di cuore a Paolo e ai suoi familiari per questo gesto di generosità, che si unisce a quello dei tanti enti, associazioni e privati cittadini impegnati in questi giorni a sostenere i nostri operatori sanitari".

La storia di Paolo Palumbo

Paolo Palumbo dal 2016 lotta contro la SLA. Nonostante la malattia, non ha mai rinunciato ai suoi sogni. Quest'anno ha anche tentato la strada del Festival di Sanremo con il brano "Io sto con Paolo". Nonostante non sia riuscito a rientrare tra i cantanti in gara, Amadeus lo ha voluto sul palco dell'Ariston come ospite. Gli spettatori si sono commossi ascoltando il suo monologo nel quale raccontava la sua lotta quotidiana e la forza che suo fratello Rosario riusciva a trasmettergli:

"Rosario e la mia splendida famiglia mi hanno insegnato cosa significa la parola sacrificio, dedicandomi la loro vita senza chiedere nulla in cambio se non di rimanere qui con loro. Grazie al loro amore ho scoperto di avere una forza interiore che non sapevo di avere e che vorrei trasmettervi perché sono convinto che ce l’abbiamo tutti anche se non ce ne rendiamo conto. È stato grazie a questa forza che la Sla non è riuscita a impedirmi di diventare uno chef e di realizzare tutto quello che avevo in mente di essere. Perciò la mia non è la storia di un ragazzo sfortunato, ma di un ragazzo che non si è arreso alle difficoltà e ha imparato a farne un punto d’appoggio sul quale costruire qualcosa di nuovo".

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