Paolo Bovi, l’ex fonico dei Modà come Corona e Mora, affidato alla comunità di don Mazzi
L'ex fonico dei Modà Paolo Bovi è stato condannato a 5 anni e mezzo di reclusione per molestie sessuali su quattro ragazzi, tra i 13 e i 16 anni, nel 2011, ma viene affidato alle cure e ai lavori della comunità della Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi a Milano, la stessa dove stanno scontando il resto della pena Fabrizio Corona e Lele Mora. È quanto emerge dalle motivazioni della sentenza con cui i giudici della prima sezione penale della Corte d'Appello di Milano, lo scorso primo luglio, hanno confermato in primo grado la condanna. I 4 ragazzi che avevano denunciato le molestie di Paolo Bovi si erano costituiti parti civili. Tra questi, nei confronti di uno di loro, è stato disposto un risarcimento di 10mila euro, mentre gli altri non hanno chiesto i danni, rifiutando il risarcimento dell'ex fonico di Modà.
Inizia così "un percorso terapeutico" che Paolo Bovi sta seguendo da tempo, una corrispondenza iniziata con don Antonio Mazzi da tempo, quando nel gennaio scorso proprio il parroco scrisse una lettera all'ex musicista, dove gli offriva solidarietà e possibilità di accoglierlo per un percorso di rieducazione.
"Sono malato da tempo"
Paolo Bovi ha ammesso di essere malato, da tanto tempo. L'ammissione è in una lettera ritrovata a marzo nella casa del fratello e riportata integralmente nelle motivazioni della sentenza. Ecco cosa c'è scritto: "Sono malato da tantissimo tempo, per quello che riesco a ricordare già dalle scuole medie. Sono sempre stato un bambino sensibile, dolce e sincero – prosegue – ed ho sempre creduto che ogni cosa che dicevano papà e mamma erano la verità. Per me quello che mi dicevano i miei genitori era la cosa più importante – conclude –, sono sempre stato buono e volevo conoscere il mondo come tutti. L'ho capito quando per la prima volta ho sentito quella parola e l'ho cercata sul vocabolario."