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Oxxxymiron, il rapper che fugge dalla Russia e canta contro la guerra: “Il minimo che possiamo fare”

Oxxxymiron, uno dei rapper russi più famosi, è andato via dalla Russia e ha organizzato un concerto contro la guerra in Turchia per sostenere i profughi ucraini.
A cura di Redazione Music
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Fare musica e arte in generale, in Russia, è diventato molto complesso, soprattutto se le proprie idee sulla guerra in Ucraina non sono allineate con quelle del Cremlino. Le nuove leggi repressive decise da Putin contro chi parla di guerra e ne parla dissentendo dalla narrazione ufficiale russa hanno portato tante persone (da artisti a giornalisti) ad abbandonare il Paese. Tra questi anche uno dei rapper più famosi, Oxxxymiron, che ha prima cancellato una serie di concerti sold out nelle arene di Mosca e San Pietroburgo e successivamente ha deciso di esibirsi a Istanbul, continuando la sua campagna contro la guerra.

Come riporta il New York Times, il rapper era solito esibirsi in casa con alle spalle un manifesto che su cui era scritto "Russians against war" ("Russi contro la guerra"), una semplice frase che oggi, però, potrebbe fargli rischiare anni di galera. E così, Oxxxymiron ha deciso di continuare la sua opposizione al di fuori dai confini, in Turchia, dando un concerto contro la guerra, dopo che nei giorni scorsi aveva giustificato la scelta di cancellare i concerti in Russia spiegando in un'intervista al New York Times: "Non posso intrattenerti quando i missili russi stanno cadendo sull'Ucraina, quando i residenti di Kiev sono costretti a nascondersi negli scantinati e nella metropolitana, mentre le persone muoiono".

Sempre il quotidiano americano riporta che il rapper, cresciuto tra Russia e Germania e laureato a Oxford, noto per le sue posizioni politiche, ha dato tutti i ricavati dell'esibizione – che è stata anche trasmessa in diretta su Youtube – sarebbero stati usati interamente per aiutare i tre milioni di rifugiati ucraini che stanno fuggendo dall'aggressione. Erano tanti i russi che all'interno del locale cantavano inni per la pace, contro la guerra, che in patria li avrebbero potuti portare alla galera: "Sono milioni in Russia coloro contrari a questa guerra – ha detto il rapper al NYTimes -. Odio sentirmi così impotente, ma capisco bene che quello che stiamo facendo oggi è il minimo assoluto. Questo è importante non solo per l'Ucraina ma anche per la Russia".

Grazie all'esplosione del web anche in Russia il rap stava diventando sempre di più il genere più diffuso tra i giovani, nonostante non fosse visto di buon occhio dalla Politica e dai governanti. In un comunicato stampa Spotify aveva spiegato che per il secondo anno consecutivo il rap locale era il genere più ascoltato: "Tra i generi più popolari, il rap in lingua russa ha già ricoperto la posizione di leader per il secondo anno" mentre "il rap straniero è passato dal quinto al secondo posto" stando ai dati di fine 2021.

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