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Omicidio Tupac Shakur, 27 anni dopo arrestato un uomo: “Ordinò la morte del rapper”

Sono scattate le manette per Duane Keith Davis, detto Keefe D. Il procuratore distrettuale Steve Wolfson a The Associated Press: “Si è spesso detto che una giustizia che arriva in ritardo è una giustizia negata. In questo caso la giustizia è stata ritardata, ma non verrà negata”.
A cura di Daniela Seclì
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Il 7 settembre 1996, Tupac Shakur fu colpito da quattro colpi di pistola esplosi da un'auto. Il 13 settembre, il rapper morì. Sono trascorsi 27 anni e in queste ore c'è stato un arresto. Sono scattate le manette per Duane Keith Davis, detto Keefe D.

Duane Keith Davis accusato di omicidio

Secondo quanto riporta The Associated Press, il dipartimento di polizia metropolitana di Las Vegas ha arrestato Keefe D nella mattinata di venerdì 29 settembre. L'uomo, in diverse interviste e nella sua biografia "Compton Street Legend", aveva già ammesso che quel 7 settembre 1996 era a bordo della Cadillac da cui sono partiti gli spari che hanno ucciso Tupac Shakur. Sosteneva di avere dato a suo nipote, Orlando Anderson, la pistola perché sparasse al rapper. A suo dire Tupac Shakur avrebbe picchiato suo nipote. Duane Keith Davis è stato accusato di omicidio.

Tupac Shakur, la svolta 27 anni dopo l'omicidio

Il vice procuratore distrettuale Marc DiGiacomo ha fatto sapere che, da diversi mesi, le indagini si erano fatte ancora più serrate. Secondo quanto riporta The Associated Press, DiGiacomo avrebbe definito Keefe D come "il capo presente sul posto" che "ha ordinato la morte" del rapper, che aveva solo 25 anni. E ha aggiunto che, dopo la rissa tra Tupac Shakur e Orlando Anderson "il signor Davis ha formulato un piano per vendicarsi del signor Shakur in difesa di suo nipote". Lo scorso luglio, la polizia aveva perquisito una delle abitazioni appartenenti al gangster, sequestrando un computer, un cellulare, proiettili, una rivista che parlava di Tupac Shakur e altri oggetti ritenuti in qualche modo collegati alla sparatoria del 1996. Significative le parole del procuratore distrettuale Steve Wolfson a The Associated Press:

Si è spesso detto che una giustizia che arriva in ritardo è una giustizia negata. In questo caso la giustizia è stata ritardata, ma non verrà negata.

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