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“Ogni cosa è al suo posto” per gli EPO: intervista a Ciro Tuzzi

“Ogni cosa è al suo posto” è il nuovo album degli EPO, in uscita il prossimo 28 aprile, anticipato dal video del primo singolo “A Piedi Nudi Sui Vetri” prodotto e realizzato dai The JackaL. Abbiamo intervistato Ciro Tuzzi, frontman e songwriter del gruppo, per conoscere in anteprima le sonorità e la poetica del prossimo lavoro.
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"Ogni cosa è al suo posto" è il nuovo album degli EPO, in uscita il prossimo 28 aprile, anticipato dal video del primo singolo "A Piedi Nudi Sui Vetri" prodotto e realizzato dai The JackaL. Abbiamo intervistato Ciro Tuzzi, frontman e songwriter del gruppo, per conoscere in anteprima le sonorità e la poetica del prossimo lavoro.

"Cosa ci è successo, non eravamo diversi da tutta questa gente che ci ingoia, siamo noi, nuovi cannibali". Questo è uno dei versi più significativi del nuovo singolo degli Epo, A piedi nudi sui vetri, che anticipa il terzo album della band napoletana Ogni cosa è al suo posto, in uscita il prossimo 28 aprile, accompagnato da una presentazione live alla Galleria Toledo. Il loro precedente album Silenzio/Assenso raccolse un sorprendente successo, rientrando tra i migliori 10 album internazionali del 2007 secondo MTV. Intanto il nuovo brano è già un videoclip che gira in rete soltanto da due giorni e conta già diverse migliaia di visualizzazioni e, come è stato per l'ultimo dei 99 posse, anche qui c'è lo zampino di Francesco Ebbasta e dei The JackaL. Solo che stavolta gli sciacalli si cimentano in un territorio diverso, più sperimentale rispetto alla loro naturale collocazione, quella dei ritmi frenetici e ricca di effetti speciali, ma non per questo meno spettacolare. Non poteva che essere un video d'autore, del resto, ad accompagnare il suono rilassante della chitarra di Michele De Finis, la batteria di Jonathan Maurano e l'introspezione ad alta voce di Ciro Tuzzi che firma, inoltre, i restanti nove pezzi del prossimo disco, per un totale di dieci tracce tutte nuove di zecca.

GMD: Nel vostro primo album “Il mattino ha l’oro in bocca”, poi è arrivato il momento del “Silenzio/Assenso” mentre adesso “Ogni cosa è al suo posto”. Perché questo nome al vostro nuovo lavoro? E’ un punto di arrivo o una nuova partenza?

CT: "Ogni cosa è al suo posto" è sia un punto di arrivo che di partenza. E' per noi un traguardo importante, arrivato dopo tante peripezie, difficoltà ed anche momenti esaltanti. E' il simbolo della volontà mia, di Michele e Jo di rendere pubbliche le nostre emozioni e invitare nuovamente il pubblico a vedere un pò di mondo con i nostri occhi. E' un punto di partenza perchè da qui in poi cercheremo con le nostre forze e con quelle delle persone a noi vicine di andare il più lontano possibile.

GMD: Qual è il percorso sonoro del prossimo album? Da quali influenze è stato contaminato e cosa dobbiamo aspettarci il prossimo 28 aprile?

CT: Credo che possiamo parlare di una sorta di semplificazione del suono degli Epo, più che in passato abbiamo prestato attenzione alle canzoni ed alla voce. Cercando di esaltare la comunicatività dei brani stessi. Le influenze sono tante e molto eterogenee: Elbow, J Tillman, Jono Mc Cleery, Fink, Bon Iver, Ryan Adams, Benvegnù. La lista è davvero infinita, siamo piuttosto onnivori come ascolti.

GMD: Perché avete scelto “A Piedi Nudi Sui Vetri” come primo singolo del nuovo album?

CT: Ha un significato che va al di là delle opportunità artistiche o promozionali, rappresenta per noi un determinato momento della vita degli Epo. Un momento difficile. Abbiamo deciso di ripartire da lì anche per esorcizzare le difficoltà.

Ciro Tuzzi

GMD: Il videoclip è stato girato da Francesco Ebbasta dei The JackaL. Come è stato lavorare con gli “sciacalli del web”? 

CT: Francesco è un nostro amico, lo abbiamo trascinato dentro questa storia ingannandolo con un invito a cena a casa mia! Gli abbiamo chiesto di fare una cosa che non fosse propriamente un videoclip, visto che non sentivamo l'esigenza di apparire in video, ma di sentirsi libero, seguire l'istinto e la sua ispirazione. Una menzione d'onore va fatta a Chiara Mazza, la bravissima attrice che ha dato una nuova luce alle emozioni descritte nel testo della canzone. Ringraziamo lei, Mario della Sala, i piccoli Tommaso Rispo e Laura Nocera e tutti quelli del team Jackal.

GMD: Come si scrive una canzone, secondo Ciro Tuzzi?

CT: Dico spesso che scrivere una canzone pop, cioè rispettando dei canoni STROFA/RITORNELLO non è propriamente un'arte ma una forma di artigianato. Ci deve essere del bello ma anche qualcosa di funzionale. Come un artigiano che costruisce sedie, oltre ad essere belle devono anche essere comode. Nel prossimo disco ci saranno 10 sedie, belle e comode.

GMD: Ti risparmio la solita domanda di routine sulla delicata situazione del mondo musicale ma non quella sul panorama artistico napoletano. Come stanno le cose in città? Che aria si respira?

CT: Napoli è una città viva sotto l'aspetto artistico. C'è un fermento che non si respira in altre città di Italia. Crediamo talmente tanto in questa cosa che abbiamo chiesto aiuto a tanti artisti napoletani di partecipare al nostro disco. Dai pianoforti suonati da Giovanni Truppi, ai flauti di Giovanni Block, passando per i cori fatti dagli Onirica, Dario Sansone (Foja), Claudio Domestico (Gnut).

GMD: Nel “periodo non collegato”, quello tra il secondo e il terzo album per intenderci, hai avuto modo di esprimerti con alcuni intensi set acustici da solista. Sono state prove tecniche per un futuro prossimo?

CT: Mi sono esibito e mi esibisco frequentemente in versione acustica. Mi diverte molto "inventare" le mie canzoni o quelle degli altri al momento. Vi capiterà ancora in futuro di essere tediati da Ciro Tuzzi in solo!

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