“Non sono una terrorista”, la cantante Rokia Traoré fugge in Mali dopo l’arresto in Francia
"Non sono una terrorista" scrive Rokia Traoré sulla sua pagina Instagram. La cantante franco-maliana è al centro di un'inchiesta giudiziaria da qualche settimana che la vede confrontarsi con l'ex marito belga sull'affidamento della figlia. La cantante ha passato qualche giorno di carcere a Parigi a seguito di un mandato d'arresto europeo – per sequestro e presa in ostaggio – emanato da un giudice belga dopo che la cantante non ha riportato la bambina dal genitore affidatario (il padre) e poi successivamente rilasciata con l'obbligo di non lasciare il territorio. Qualche giorno fa, però, Rokia Traoré è tornata in Mali assieme alla figlia, con un volo privato, violando la disposizione del giudice. Per questo motivo ha voluto scrivere un messaggio pubblico, spiegando la sua posizione.
La difesa di Rokia Traoré
"Non sono una criminale la cui localizzazione è impossibile, non ho mai avuto problemi con la giustizia – ha scritto la cantante -. Sono un'artista che in 23 anni di carriera non ha fatto altro che lavorare, sviluppare un progetto artistico e culturale che le è valso il sostegno del suo Paese d'origine e svariati titoli di riconoscimento internazionale tra cui due dallo Stato francese. Sono scioccata – continua Rokia Traoré – che possa essere usato contro di me un mandato d'arresto europeo (iniziativa europea nel quadro della lotta al terrorismo) come metodo di ricatto prendendo in ostaggio la mia carriera internazionale per una cosa che avrebbe dovuto trovare una soluzione dal sistema giudiziario maliano, poiché si trattava della sicurezza e della crescita di una bambina cittadina maliana che vive in Mali".
Perché era stata arrestata in Francia
La cantante, che era stata arrestata il 10 marzo scorso, appena messo piede in Francia, è in guerra giudiziaria col marito a cui nei mesi scorsi un giudice aveva dato l'affidamento esclusivo della figlia, ma allo stesso tempo un giudice maliano aveva concesso l'affidamento a lei, creando un contrasto giuridico da cui la cantante ha preferito uscire volando nel suo Paese, in maniera regolare, stando a quanto dice la Polizia francese. "Parliamo di una madre in una situazione disperata che ha paura che le sia tolta la figlia, ecco il perché è volata in mali, dove vive" ha detto il suo avvocato. La cantate è una delle artiste più famose di questi ultimi anni, conosciuta anche per il suo impegno in favore dei rifugiati e nominata, nel 2016, ambasciatrice di buona volontà per l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati