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“Non siamo senza cuore”: i Green Day si difendono dopo la morte dell’acrobata spagnolo

I Green Day sono intervenuti nuovamente per rispondere alle critiche che li hanno colpiti per essersi esibiti dopo la morte di un acrobata ad un festival spagnolo: “Non sapevamo nulla, non siamo senza cuore”.
A cura di Redazione Music
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Green Day (Getty Images)
Green Day (Getty Images)

Durante l'ultima tappa del tour europeo dei Green Day, al Festival Mad Cool a Madrid è avvenuta una tragedia: un acrobata di danza aerea, Pedro Aunión Monroy è morto cadendo da trenta metri d'altezza, mentre si esibiva in una gabbia luminosa, poco prima dell'esibizione della band americana. Le immagini hanno fatto il giro del mondo e qualcuno ha criticato la band capitanata da Billie Joe Armstrong per non essersi fermata e aver portato a termine l'esibizione. Subito dopo la fine del concerto la band aveva spiegato in un breve tweet di aver saputo della tragedia solo dopo essere scesi dal palco e ieri hanno voluto spiegarsi meglio in un lungo post sul loro sito ufficiale.

"Non siamo senza cuore" ha scritto il cantante snocciolando la cronologia dei fatti e sottolineando che se avessero saputo che un artista era morto poco prima del concerto si sarebbero senza dubbio fermati. Invece, pare che gli organizzatori gli abbiano solo chiesto di aspettare qualche minuto in più prima di salire sul palco a causa di inconvenienti tecnici, quegli inconvenienti che, ha spiegato il cantante, spesso sono nella norma:

Molti di voi ci hanno chiesto perché abbiamo continuato a suonare nonostante l'incidente – scrive Armstrong -. I Green Day non hanno saputo nulla fino alla fine del concerto. Non sapevanmo neanche che prima di noi ci fosse un acrobata. Questi festival sono enormi, ci sono così tante cose che accadono contemporaneamente che è impossibile stare dietro a tutto. Eravamo nel backstage a quasi un chilometro dal palco principale e ci è stato detto che dovevamo salire sul paclo alle 23.25, ma 15 minuti prima le autorità locali hanno detto al nostro management che avremmo tardato un po' e ricevuto istruzioni perché c'erano stati dei problemi di sicurezza.

A questo punto il cantante ha spiegato, appunto, che è una cosa normale e che nessuno gli aveva spiegato in cosa consistevano questi problemi. Dopo aver avuto l'ok sono saliti sul furgone che li ha portati sotto al palco e hanno suonato per due ore e mezzo, senza che nessuno dicesse nulla e, anzi, col pubblico che pareva preso bene, ed è stato solo quando sono scesi dal palco che li hanno avvisati:

Non ho idea del perché non ci hanno detto nulla prima del concerto, tutto ciò che sappiamo è quello che ci è stato detto dopo il concerto. Non è mai accaduto nulla di simile in 30 anni di concerti dei Green Day. Se avessimo saputo cosa era successo, prima del concerto, di sicuro non avremmo suonato. Non siamo persone senza cuore. La sicurezza e lo stare bene, ai nostri concerti, è la prima cosa per noi. Ciò che è accaduto a Pavblo è impensabile. Ancora una volta vogliamo dire che siamo distrutti per i suoi amici e la sua famiglia, oltre che per coloro che sono stati testimoni di questa tragedia.

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