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Non capite Young Signorino? Ve lo spiega Vinicio Capossela con “+Peste”

Si chiama “+Peste”, la nuova canzone che vede duettare Vinicio Capossela e Young Signorino. Un brano che nasce dall’ultimo album del cantante irpino e che si arricchisce di una nuova produzione e di nuove barre: “La peste dell’odio in Rete, della delazione, della diffamazione, del linciaggio, dello squadrismo, dell’oscenità esibita (…) ha per me in musica il suono dell’autotune e della trap”.
A cura di Francesco Raiola
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Young Signorino è stato uno dei personaggi musicali più discussi in un certo momento del 2018/2019. Autoproclamatosi "figlio di Satana", pieno di tatuaggi sul volto e di parole senza significato come titolo dei suoi brani ("Mmh ha ha ha"), il rapper di Cesena è diventato oggetto di sfottò e preso ad esempio di antimusica. "Incomprensibile" dicevano, "matto", "drogato", erano alcuni degli attributi che gli si associavano. Ma c'era anche chi, però, apprezzava quella sua indole "avanguardista" e lo vedeva un passo avanti agli altri, e per questo motivo incatalogabile e di difficile comprensione.

L'incontro tra Capossela e Signorino

O, semplicemente, era un ragazzo, con pregi e difetti come tanti coetanei, che cercava di mettere in musica e in parole il proprio disagio, a volte riuscendoci e a volte no. Fatto sta che tra coloro che hanno interpretato la sua come arte, come qualcosa di meritevole, c'è Vinicio Capossela, che qualche mese fa lo ha invitato allo Sponz Festival, la rassegna che da qualche anno tiene in Irpinia. E oggi il cantante di Calitri ha pubblicato una rivisitazione della sua "Peste,  intitolata "+Peste", proprio assieme al rapper.

La "+Peste" di Vinicio Capossela e Young Signorino

Il risultato è quella che si definisce "una bomba". La produzione di FiloQ ha dato al pezzo un sound elettro folk tribale, che praticamente riveste completamente il pezzo originale di cui restano sprazzi del testo presente bell'album "Ballate per uomini e bestie" e ovviamente uno spazio ampio proprio al rapper di Cesena, che entra di petto nel pezzo, donandogli un che di straniante che caratterizzandolo attrae l'ascoltatore: "Ormai online non toglierai. Ridono sopra la tua privacy, dicono che hai detto di sì. La cura non è l’aspirina, crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica. La cura non è l’aspirina, crea il tuo clima, resta in cima che la peste si arrampica". A Fanpage.it Capossela spiegò cosa intendesse per "peste", fil rouge del suo ultimo album: "Le pestilenze sono, naturalmente, metaforiche e c'è un mezzo di trasmissione straordinario che l'uomo non ha mai sperimentato prima: la rete, un mezzo estremamente potente, capillare, che ti permette la circolazione di ogni cosa, e accadono spesso atti osceni in luogo pubblico. Intendiamoci, però, internet non è la peste, è uno straordinario conduttore di qualsiasi cosa".

La nuova peste dell'odio in rete

E la peste odierna la si racconta anche con la trap e con Young Signorino: "La peste dell’odio in Rete, della delazione, della diffamazione, del linciaggio, dello squadrismo, dell’oscenità esibita, del circo massimo del like o dislike, del mascheramento, della fake news, delle virulenze epidemiche, ha per me in musica il suono dell’autotune, della trap dei nativi digitali – ha spiegato Capossela a Robinson di Repubblica -. Volevo contaminare con questo suono il tema e lo svolgimento e così ho cercato l’artista che più stimo nella globosfera della rete contemporanea, il giovin signore Young Signorino" ha spiegato il cantante che parla di Signorino come di una sorta di "Candide lui stesso. È l’ultimo dei dadaisti. È primitivista, semplifica e semplificando offre forza alle parole. I segni della vita e le credenze se li è scritti in faccia, per rivelare più che per nascondere". "Spero si capisca la mia voglia di parlare di ciò che sta succedendo, di quello che non va e che riguarda tutti" ha risposto il rapper.

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