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Nino D’Angelo: “La camorra mi ha costretto a lasciare Napoli: mi hanno sparato due volte”

In un’intervista concessa al Corriere della Sera, Nino D’Angelo ha spiazzato i lettori raccontando di come le continue minacce della camorra lo abbiano costretto ad abbandonare la città che tanto amava: “Mi hanno sparato dentro casa, il proiettile è entrato nella stanza dove mio figlio Vincenzo dormiva nel lettino”
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In un'intervista concessa al Corriere della Sera, Nino D'Angelo ha rivelato alcuni dettagli della propria vita privata e del suo passato musicale non troppo conosciuti al grande pubblico. Rispondendo alle domande di Candida Morvillo, il cantautore napoletano ha spiazzato i lettori raccontando di come le continue minacce della camorra lo abbiano costretto ad abbandonare la città che tanto amava. Non sono mancati, però, aneddoti più allegri e spensierati, come l'infatuazione di Miles Davis per le sue canzoni, l'incontro con Billy Preston e lo "scontro" con Benigni per il David di Donatello.

La camorra e l'arrivederci all'amata Napoli

Nell'intervista concessa a Morvillo, D'Angelo ha scelto di rivelare alcuni aspetti particolarmente delicati della sua vita privata, come ad esempio le motivazioni che lo hanno indotto, anni fa, a lasciare Napoli, su tutte le minacce e i continui avvertimenti della criminalità organizzata: "La camorra, volevano i soldi. Vedevano il successo. Telefonavano, minacciavano – ha dichiarato il cantante -. La seconda volta hanno sparato dentro casa, il proiettile è entrato nella stanza dove mio figlio Vincenzo dormiva nel lettino. Siamo scappati in un giorno. Un peccato, perché devo tutto alla città, i napoletani mi adorano: piace che uno di loro ce l’ha fatta senza aiuti".

Nino D'Angelo: "Miles Davis amava la mia voce"

Non è la prima volta che il simpatico siparietto che, più di trent'anni fa, coinvolse Miles Davis e Nino D'Angelo viene ripreso dal Corriere. In effetti, è tutto vero: nel 1986, durante un'intervista con il giornalista Paolo Biamonte, Davis dichiarò senza mezze misure: "L’altro giorno, ho sentito cantare un italiano che mi ha scioccato: Nino D’Angelo. Formidabile, potrei suonare la sua musica". Tuttavia, all'entusiasmo di Davis non fece riscontro una simile euforia da parte di D'Angelo che, incalzato dalle domande dei suoi amici, visivamente emozionati per l'endorsement che il famoso jazzista gli aveva riservato, rispose di non sapere di chi stessero parlando (“ma chi è? Un nuovo giocatore del Napoli?").

Quell'incontro con Billy Preston

Un altro aneddoto rivelato da D'Angelo riguarda il suo incontro con Billy Preston, collaboratore dei Beatles negli ultimi anni di attività del gruppo: “Stava in Italia e venne lui da me, perché a casa di Miles Davis mettevano le mie canzoni – ha dichiarato il cantante partenopeo – Io stavo facendo un disco, gli piacque Chicco di caffè, si mise a suonare il piano. E poi l’ha suonata nel disco, c’è proprio lui che suona. Quasi nessuno l’ha scritto”.

Il David di Donatello e lo "scontro" con Roberto Benigni

D'Angelo ha ricordato fieramente anche il David di Donatello per il miglior musicista che vinse nel 1998 grazie alla colonna sonora del film-musical Tano da morire, riuscendo a imporsi su Nicola Piovani, compositore delle musiche de La vita è bella: “Benigni era candidato con Nicola Piovani per La vita è bella, era il mio avversario e non è che era uno qualsiasi. Ho battuto un premio Oscar, ma pure questo nisciuno l’ha scritto”.

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