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Neverland, la tenuta di Michael Jackson è in vendita

La tenuta che fu di Michael Jackson, Neverland, è in vendita. Lo annunciano i nuovi proprietari che si sono detti impossibilitati a fare altrimenti visti gli enormi costi di gestione e la difficoltà di fare utili.
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Qualche mese fa si sparse la voce che voleva Justin Bieber interessato all'acquisto di Neverland, la tenuta appartenuta una volta a Michael Jackson e tutt'ora legata a doppio nodo al suo nome. Il re del pop, però, ne uscì qualche anno prima di morire, stipulando un accordo con la Colony Capital del miliardario Tom Barrack. Una tenuta di 2700 acri che probabilmente sarà in vendita a breve. pare, infatti, che sia questa l'idea dei proprietari, che ormai grazie a un accordo che prevedevano che per ogni euro investito dal miliardario incrementasse la sua quota; accordo che ebbe bisogno di molto tempo per essere stipulato, ma che col tempo ha fatto sì che Barrack avesse una quota sempre più consistente di Neverland, a scapito degli eredi del cantante i quali, appresa la notizia, in una mail inviata a Forbes, che per primo ha dato la notizia, si sono detti "frustrati, profondamente delusi e molto tristi".

Per molto tempo i proprietari della tenuta di Los Olivos in California hanno pensato al da farsi, visto che i costi di manutenzione annuali erano alti (5 milioni di dollari all'anno), che sommati ad altri costi hanno visto un investimento totale di circa 50 milioni. Una cifra alta, senza alcun ritorno che ha spinto alla vendita per una cifra, pare, che si aggirerebbe attorno ai 60 milioni di dollari. Negli anni, comunque, sono stati diversi i piani per cercare di rilanciare uno dei luoghi più noti legati alla popstar, tra le altre cose si è pensato anche di farne una sorta di Graceland, la tenuta di Elvis, meta annuale del pellegrinaggio di centinaia di migliaia di fan; il problema principale, però di Neverland è il fatto che sia molto complessa da raggiungere e questo rischia di essere un ostacolo importante allo sviluppo di questo progetto. Lo stesso jackson, ricorda sempre Forbes, pensò di farla diventare una scuola d'arte. Insomma tutte queste restrizioni (economiche e logistiche" "hanno reso tutte le opzioni prese in considerazione proibitive" hanno detto i portavoci dei proprietari, quindi non resta che la vendita.

Quel che è certo è che, viste le condizioni, non è che l'acquisto della tenuta sia propriamente un affare, anzi. Chi spenderà 60 milioni di dollari per acquistare una casa di cui non potrà farsene molto? Probabilmente lo scopriremo fra qualche mese.

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