Negata la libertà condizionata all’assassino di John Lennon per la dodicesima volta
Non è stata concessa neanche questa volta la libertà condizionata a Mark David Chapman, l'uomo che l'8 dicembre 1980 fuori alla sua camera di Manhattan uccise John Lennon, ponendo fine a un pezzo fondamentale della Musica mondiale. Per la dodicesima volta, quindi, i funzionari statali hanno reputato che non ci fossero gli estremi perché l'uomo di 67 anni – che a fine agosto, stando al Department of Corrections and Community Supervision era apparso davanti alla commissione per la libertà vigilata – potesse usufruire della libertà condizionata e poter uscire dalla prigione dove è chiuso da oltre 40 anni.
Chapman viaggiò dalle Hawaii a New York per assassinare l'ex cantante dei Beatles con cinque colpi di pistola. Prima, però, lo incontrò nel pomeriggio, quando fuori all'albergo dove l'avrebbe ucciso, lo aveva incontrato e salutato, ricevendo anche un autografo su "Double Fantasy", l'album appena pubblicato assieme alla moglie Yoko Ono. Nel 2012 spiegò che ci penso molto prima di decidersi a ucciderlo: "Non è stato del tutto a sangue freddo, ma per la maggior parte lo è stato. Ho cercato di dire a me stesso di andarmene. Ho l'album, lo porto a casa, lo faccio vedere a mia moglie, andrà tutto bene – disse Chapman nel 2012 -. Ma mi sentivo così costretto a commettere quell'omicidio che nulla mi avrebbe trascinato via da quell'edificio".
In attesa di poter vedere cosa ha dichiarato Chapman questa volta, negli anni scorsi più volte si è espresso sulla libertà condizionata, spiegando che pur avendo espresso ripetutamente rimorso per quello che ha fatto non si lamenterebbe se avessero deciso di lasciarlo in prigione, come disse nel 2020: "L'ho assassinato… perché era molto, molto, molto famoso e questa è l'unica ragione e io cercavo molto, molto, molto, molto la gloria per me. Sono stato molto egoista", disse Chapman, il quale sta scontando una condanna all'ergastolo, ma dopo i primi 20 anni ha la possibilità di chiedere la libertà vigilata, appunto, cosa che puntualmente gli viene negata. La prossima richiesta sarà fatta nel febbraio 2024.