Morto suicida Chester Bennington, il cantante dei Linkin Park si è impiccato
Lutto terribile nel mondo musicale: come annunciato da TMZ – e confermato dal coroner della Contea di Los Angeles -, il cantante dei Linkin Park Chester Bennington si è suicidato, a soli 41 anni. Il sito americano riporta che l'artista si sarebbe impiccato in una residenza privata a Palos Verdes Estates nella contea di Los Angeles. Il corpo è stato scoperto giovedì poco prima delle 9 del mattino. Chester era sposato con Talinda Bentley e aveva avuto 6 figli: Jaimie, Draven Sebastian, l'adottato Tyler Lee – figlio della madre di Jaimie – e le gemelle Lilly e Lila. Da anni soffriva di depressione e lottava con la dipendenza da droghe e alcool. In passato, sempre secondo TMZ, il cantante aveva preso in considerazione l'idea di mettere fine alla sua vita e aveva svelato di aver subito abusi sessuali da bambino da parte di un uomo più grande di lui.
La carriera di Chester Bennington
Nato a Phoenix il 20 marzo 1976, l'artista americano era figlio di un ufficiale di Polizia e aveva avuto un'infanzia difficile a causa degli abusi subiti. In un'intervista a Metal hammer disse: "Ha distrutto la fiducia in me stesso. Come la maggior parte delle persone avevo troppa paura di dirlo a qualcuno, non volevo che le persone pensassero fossi gay o che stessi mentendo. È stata un'esperienza orribile". A 11 anni i genitori si separarono e lui andò a vivere con il padre, scoprendo le varie droghe, dalle anfetamine alla cocaina, come riporta Rolling Stone. Il cantante è stato anche frontman degli Stone Temple Pilots tra il 2013 e il 2015 e del side-project Dead by Sunrise. Nati nel 1999 come Xero, i Linkin Park hanno esordito l'anno dopo con il primo album Hybrid Theory e hanno pubblicato altri sei dischi (Meteora, Minutes to Midnigh, A Thousand Suns, Living Things, The Hunting Party e l'ultimo One More Light, uscito lo scorso maggio). I Linkin Park hanno suonato in Italia lo scorso giugno, in occasione dell'I-Days che si è tenuto al Parco di Monza, dove hanno suonato assieme a Sum 41 e Blink-182, tra gli altri e proprio in quell'occasione Bennington disse, rivolto al pubblico: "Lo spettacolo siete voi, il miglior pubblico del mondo”.
L'amicizia con Chris Cornell
Bennington era legato da profonda amicizia a Chris Cornell, che per una triste coincidenza è morto in circostanze drammaticamente analoghe: Cornell, infatti, si è tolto la vita impiccandosi lo scorso maggio e proprio oggi, 20 luglio, sarebbe stato il giorno del suo cinquantatreesimo compleanno. Subityo dopo la morte del cantante dei Soundgarden, proprio Bennington scrisse una lettera all'amico morto in cui disse che quella notte aveva sognato i Beatles e ‘Rocky Raccoon' suonava ancora nella sua testa quando la moglie gli comunicò la notizia: : "Mi hai ispirato in tanti di quei modi che non puoi neanche immaginare, il tuo talento era puro, la tua voce era gioia e paura, rabbia e dimenticanza, amore e tristezza, tutto in uno".