330 CONDIVISIONI

Morto Giampiero Artegiani, scrisse “Perdere l’amore” con cui vinse il Festival di Sanremo

Alla vigilia del Festival di Sanremo 2019, si è spento a 64 anni lo storico autore che collaborò con Massimo Ranieri, Franco Califano, Michele Zarrillo e tanti altri. Nel 1988, la sua “Perdere l’amore”, scritta con Marcello Marrocchi, vinse proprio sul palco dell’Ariston, da dove era stata scartata l’anno prima. Ranieri: “Oggi sono qui grazie a lui”
A cura di Valeria Morini
330 CONDIVISIONI
Immagine

Proprio a poche ore dall'avvio del 69esimo Festival di Sanremo, arriva la notizia della morte di Giampiero Artegiani. Cantautore, paroliere e produttore discografico, è noto soprattutto per aver scritto la celeberrima "Perdere l'amore", il brano che, cantato da Massimo Ranieri, vinse proprio il festival della canzone italiana nell'edizione 1988. Artegiani è morto il 4 febbraio a 63 anni, per le complicazioni di una malattia.

La carriera di cantautore

Nato a Roma il 14 maggio 1955, Artegiani aveva iniziato come tastierista e chitarrista con la band prog rock dei Semiramis, che vedeva alla voce Michele Zarrillo (i due riformeranno il gruppo nel 2017). La band pubblicò un unico LP, "Dedicato a Frazz", prima di sciogliersi. Nel 1978 Artegiani si diede al pop unendosi brevemente ai Carillon, per poi tentare la strada del cantautorato come solista. Dopo aver partecipato a Un disco per l'estate nel 1983 (vincendo nella sezione giovani con la canzone "Il sogno di un buffone"), nel 1984 sbarcò al Festival di Sanremo con la canzone "Acqua alta in piazza San Marco", tornando poi all'Ariston nel 1986 con "…e le rondini sfioravano il grano". Dopo due album pubblicati ("Giampiero Artegiani" e "Dopo il ponte"), abbandonò la carriera di cantautore per dedicarsi all'attività autoriale e di produttore, anche se nel 2009 tornò a esibirsi dal vivo.

Il successo come autore

Artegiani ha scritto canzoni per Franco Califano realizzando per lui cinque album (tra i brani più noti, "La mia libertà", "Amare è", "Per una donna", "Ragazzo mio"), ma il grande successo è arrivato nel 1988 con "Perdere l'amore", scritta insieme a Marcello Marrocchi. Curioso che la canzone fosse già stata scartata a Sanremo l'anno precedente (nell'interpretazione di Gianni Nazzaro) perché considerata "non idonea". L'interpretazione di Massimo Ranieri sul palco dell'Ariston valse la vittoria e una fortuna immensa per il brano, che sarà anche proclamata "La canzone più bella del ‘900" nell'omonima trasmissione televisiva. Per Ranieri, ha scritto diverse altre canzoni, tra cui "Il canto libero del mare", "Io lavoro di notte" e "La vestaglia" (anch'essa presentata a Sanremo). Importante il sodalizio con Zarrillo, per cui Artegiani ha scritto anche "Come un giorno di sole" e "L'ultimo film insieme", tutti i brani del disco "Unici al mondo" e alcuni di "Vivere e rinascere" (tra cui "Mani nelle mani", portata a Sanremo 2017).   Ha collaborato con Peppino Di Capri (scrivendo " Comme è ddoce ‘o mare"), Marco Carta, Silvia Salemi, Manuela Villa, Carmen Corona.

Il significato di Perdere l'amore

Il brano che gli ha regalato maggiori soddisfazioni racconta la fine di un amore maturo e devastante, che appartiene alla "sera" della vita e di cui restano solo ricordi e rabbia. Era stata scritta nel 1987, ma appunto scartata da Sanremo, salvo poi essere "ripescata" l'anno seguente. La versione portata all'Ariston nell'88 si fregiò del nuovo arrangiamento curato da Lucio Fabbri e in parte da Sergio Conforti, in arte Rocco Tanica, con assolo di sax suonato da Paolo Panigada (alias Feiez, sassofonista e polistrumentista di Elio e le Storie Tese).

Il ricordo di Massimo Ranieri: "Sono qui grazie a lui"

Massimo Ranieri parla dopo la notizia della morte di Giampiero Artegiani, che scrisse "Perdere l'amore" con cui vinse il Festival di Sanremo. Il cantante partenopeo ha dichiarato all'Ansa:  "Era un amico ed una persona dolcissima, una persona riservata. Io e Giampiero avevamo una grande sintonia e devo a lui la mia rinascita. Oggi sono qui grazie a lui". Ranieri ricorda anche il giorno in cui gli fu presentato il testo di Perdere l'amore: "Ricordo perfettamente quel momento: iniziò a canticchiare ‘e adesso andate via…' – spiega all'Ansa – e poi ‘perdere l'amore'. Mi piacque subito ma lui mi disse ‘questa non te la posso dare perché l'ho già promessa ad un collega tuo', senza mai rivelare chi fosse, ‘ma forse lui non ce la fa perché il pezzo ha un'apertura che solo uno con la voce come la tua può fare esplodere'. Mi limitai a dire ‘mi dispiace' per non metterlo in imbarazzo…". Quella canzone, oggi conosciuta da tutti,  vinse il Festival di Sanremo.

330 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views