Mogol, dai testi per Sanremo a Spotify: “È bello che i giovani ascoltino le canzoni mie e di Lucio”
Parlare di Giulio Mogol significa soffermarsi su uno dei grandi artisti e conoscitori della musica italiana, definirlo un semplice paroliere sarebbe davvero riduttivo, Mogol è un poeta e il suo sodalizio con Lucio Battisti è stato fondamentale per la musica leggera. Dall'intrecciarsi della voce di Battisti e dei versi di Mogol sono nati dei brani indimenticabili. Fanpage.it ha incontrato il maestro Mogol a Milano al teatro Dal Verme, in occasione di "Emozioni. Viaggio tra le canzoni di Mogol e Battisti".
I brani di Mogol-Battisti su Spotify
L'introduzione dei brani di Lucio Battisti e Mogol su una piattaforma di musica streaming come Spotify è stato determinante per la fruizione libera di testi che hanno fatto la storia della musica italiana, un vero e proprio evento che contribuito a far conoscere un talento e un estro come forse non ce ne sono più. Nel corso di questa lunga chiacchierata Giulio Mogol ha parlato di sé, del suo amore per la musica e del suo incessante lavoro con Battisti, ma ovviamente non si è tirato indietro dal commentare l'enorme successo riscontrato dalle canzoni disponibili su Spotify, affluenza soprattutto giovanile:
La prima giornata c'è stato un numero incredibile di giovani che hanno ascoltato le canzoni che non conoscevano, si sono ritrovati per la prima volta, ma sono un numero incredibile di persone, ovviamente la cosa mi ha fatto piacere. Se le canzoni mie e di Lucio hanno un valore nella cultura popolare è importante che vengono assorbite dai giovani perché è formativo, è una cosa importante soprattutto per i numeri incredibili di ascolto che ci sono stati.
L'esordio a Sanremo e l'arrivo del successo
Ancor più interessante, però, è ascoltare il processo creativo alle base di un qualsiasi testo, frutto di ascolto, percezioni e poesia, perché in fondo è solo così che la si può chiamare. Giulio Mogol spiega, quindi, come sono nati i grandi successi conosciuti da tutti, come si sono affermati nel tempo e soprattutto ricorda il debutto a Sanremo, con il brano "Al di là" da dove è effettivamente iniziata la sua carriera destinata a volare sempre più in alto: "Non solo con Battisti, io ho sempre avuto lo stesso sistema, ascolto la musica e penso a cosa sta dicendo questa musica e comincio a trovare le parole che corrispondono alla parte più importante della musica, la frase più importante, poi ricostruisco, molto stesso sono autobiografico parlo della mia vita. Noi non abbiamo mai fatto politica, noi abbiamo sempre parlato della vita."
Le canzoni preferite e il messaggio ai giovani
Il maestro non esita a dichiarare che, anche adesso, in un'epoca del tutto diversa da quella in cui è stato abituato a scrivere non esiterebbe ad usare lo stesso metodo, cercando le musiche più belle su cui cucire le parole giuste. Mogol non ha mai scritto per un cantante, ma è sempre stato affiancato da un musicista con cui ha deciso a chi affidare i suoi testi. Se dovesse poi decidere quali delle sue canzoni insieme a Battisti siano quelle più significative sarebbero cinque: "Beh non è semplice, forse le più famose Una giornata uggiosa, Pensieri e Parole, I giardini di marzo, La canzone del sole, Per te". La chiosa dell'intervista è un vero e proprio apprezzamento per i giovani che non si sono mai arresi e che continuano a lottare per il loro futuro.