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Mirko figlio di Raoul Casadei: “Se n’è andato via per il Covid rapidamente e non ha sentito niente”

Mirko, il figlio di Raoul Casadei, ha consegnato all’Adnkronos il dolore per la morte di suo padre, proprio nelle ore in cui l’Italia gli sta rivolgendo un pensiero. Il Covid-19 gli ha provocato il decesso dopo alcuni giorni in terapia intensiva e a 84 anni ha deciso di portarlo via ai suoi cari: “È uscito dalla sua vita con un vero colpo di scena, improvvisamente”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Mirko, il figlio di Raoul Casadei, ha consegnato all'Adnkronos il dolore per la morte di suo padre, proprio nelle ore in cui l'Italia gli sta rivolgendo un pensiero. Il Covid-19 gli ha provocato il decesso dopo alcuni giorni in terapia intensiva e a 84 anni ha deciso di portarlo via ai suoi cari: "Noi con le lacrime agli occhi vogliamo però ricordarlo col sorriso sulle labbra perché lui era un amante della vita e ha sempre trasmesso bellissimi valori che noi abbiamo imparato da lui e cercheremo di divulgare. Certo, io sono parte in causa, sono il figlio e il dolore è fortissimo, non si può spiegare, anche perché lui stava benissimo in salute. Era in forma come un ragazzino, era attentissimo al suo stato di salute che era perfetto".

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Stava bene, faceva sport e rispondeva con un sorriso

Stava bene, faceva sport e viveva i suoi 80 e passa anni al meglio che poteva: "Faceva 10-15 chilometri tutti i giorni a piedi con le racchette. È uscito dalla sua vita con un vero colpo di scena, improvvisamente. Se ne è andato via per il Covid rapidamente e non ha sentito niente. È un dolore forte per me, ma è mitigato dal fatto che mi sono reso conto che lui non potrà mai morire veramente".

Mirko impedirà che la tradizione finisca con Raoul

Mirko è consapevole che il padre Raoul ha segnato una tacca indelebile nel mondo del liscio e della musica popolare, tant'è che lui stesso è intenzionato, come già fa, a proseguire la tradizione di famiglia e a impedire che tutta la solarità che il papà ha trasferito nella gente non muoia insieme a lui:

Raoul, io lo chiamavo così, ha segnato un'epoca. Oggi è un giorno triste per l'Emilia Romagna e per tutta la musica popolare italiana. Ma lui ha sempre avuto una grande sorriso, una grande energia e poi i grandi artisti non muoiono mai veramente. Le sue canzoni continueranno a girare di generazione in generazione. E questa è la cosa di lui che non potrà mai morire. Il suo modo di essere e le sue canzoni sono nell'aria e continueranno a esserlo.

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