Michael Jackson, nel diario segreto il sogno di un film sulla sua vita

C'è l'eventualità che non smetteranno mai di giungere nuove indiscrezioni, notizie curiose o semplici aneddoti riferiti al mito che è rimasto, morendo a 50 anni nel modo in cui è morto, Michael Jackson. E mentre un processo continua ad andare avanti, condotto dalla madre Katherine (la quale sostiene che l'AEG, la società responsabile dei suoi concerti che stava preparando a Londra prima di morire, sia la principale responsabile della morte di Jackson, chiedendo un risarcimento stratosferico), emergono nuovi particolari inerenti alle aspirazioni, i desideri e gli obiettivi che il re del pop avrebbe provato a raggiungere se fosse rimasto in vita. Un diario ritrovato, contenente proprio le parole di Jackson, narra di un personaggio assillato da manie di grandezza, con l'intenzione di realizzare un'opera a Broadway che ricalcasse le sue gesta e che ne offrisse un ritratto in grado di renderlo superiore ai suoi miti Fred Astaire e Gene Kelly. La volontà insomma, di essere immortalato come il più grande di tutti, il primo "billionaire" intrattenitore,attore e produttore.

Non solo questo ciò che il presunto diario segreto svelerebbe, visto che vi sono contenute anche alcune informazioni preziose proprio ai fini di sviluppo della situazione processuale, visto che Michael Jackson evidenzia chiaramente, nelle parole scritte, la sudditanza psicologia patita nei confronti del dottore Conrad Murray (finito in carcere per 4 anni), per la somministrazione di sostanze che lo aiutassero a restare sveglio ed essere pimpante durante le prove per i suoi spettacoli. Sarebbe questa un'arma di cui i legali di Katherine Jackson vorrebbero servirsi con l'obiettivo di motivare ancor più l'accusa mossa nei confronti dell'AEG e dello stesso dottor Murray.