Michael Jackson: la AEG prevedeva un tour mondiale. Ed è scontro sui numeri
La AEG, ex etichetta discografica di Michael Jackson, non ci sta e risponde alle accuse di Arthur Erk, il ragioniere che ha testimoniato a favore della famiglia del cantante, che aveva calcolato un guadagno di un miliardo e mezzo di euro nel caso MJ fosse riuscito a tenere un tour pluriennale a partire dal luglio del 2009, il mese dopo la morte del cantante. Erk aveva calcolato un tour di 37 mesi per un totale di 260 concerti; numeri al quale l'etichetta si è opposta con un documento ufficiale in cui parla di 186 live previsti e 132 milioni di dollari di guadagno previsti, ben lontani da quelli previsti da Erk, che oltre al tour prevedevano anche il merchandising e la creazione di uno spettacolo a Las Vegas.
La causa di Jackson (qui una cronostoria) sta diventando sempre più serrata e in questi ultimi giorni non c'è momento in cui non escano novità riguardo la vita del re del pop, morto per un'overdose di sedativi (la famiglia Jackson accusa l'etichetta di aver assunto il dottore che glieli ha prescritti). E ovviamente il fattore economico, in questa causa, è sempre più predominante ed è il motivo per cui le parti stanno calcolando l'ipotetico guadagno di un – sempre ipotetico – tour dell'artista, il quale fino a quel momento aveva accettato"solo" 50 show da mettere su nella sola Londra, alla 02 Arena, per la precisione.
Una serie di concerti, che avevano venduto più di 700 mila biglietti in 5 giorni, e che il cantante non ha mai potuto fare, vista la morte sopravvenuta a pochi giorni dal primo dei "This Is It" show. Jackson, il cui ultimo live risaliva al 1997, aveva espresso il desiderio di non fare concerti in nessun altro paese e, anzi, stando alle dichiarazioni della madre, prima di pensare a questa serie di concerti MJ aveva espresso la volontà di non esibirsi più.