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Maturità, la compilation per non dimenticarsene (VIDEO)

Ci sono tutte, dalle classiche melodiche a quelle aggressive, dagli amori tra i banchi di scuola alla ribellione studentesca. Ecco un Bignami musicale che dovrebbe essere bagaglio di ogni studente che si accinge alla maturità, in questo preciso istante.
A cura di Andrea Parrella
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Gli esami di maturità che cominciano oggi sono sempre stati portatori di un gran bisogno ad essere sorretti, accompagnati da qualcosa che pare odioso al momento, ma una volta superate le difficoltà appare roseo, si osserva con fare nostalgico. Una colonna sonora per la maturità è un obbligo morale per ogni studente, un vincolo dal quale non può esimersi. Ecco dunque che la rosa dei nomi della compilation è, da anni, sempre quella, per canzoni divenute inesorabilmente il simbolo di una stagione della vita. Le riproponiamo qui, in serie, malinconiche o aggressive, accondiscendenti o di protesta, con la consapevolezza che non ci sia nemmeno troppo bisogno di spiegarle. Ci sono tutte, dalle classiche melodiche a quelle aggressive, dagli amori tra i banchi di scuola alla ribellione studentesca (il codice numerico in corrispondenza di ogni descrizione non ne fa una graduatoria).

1) Non c'è molto da commentare in merito a questo primo pezzo in scaletta. È evidente come i Pink Floyd, in poche battute, siano riusciti a racchiudere un buon pezzo del malessere studentesco che la classe studentesca non ha capacità di incanalare e tradurre, o forse metabolizzare: "Hey, teacher, leave those kids alone!"

2) Intendiamoci, oggettivamente il bisogno di aggiungere un qualsivoglia tipo di commento a questa canzone è pari allo zero. Notte prima degli esami è scienza esatta, e che per di più non può essere spiegata. Antonello Venditti, componendo questo pezzo, si è indubitabilmente guadagnato l'immortalità musicale. Ecco una versione live.

3) Probabilmente non ci sarà uno studente contemporaneo uno che conosca Mario Tessuto (probabilmente perché nemmeno gli studenti del tempo lo ricordano alla perfezione), eppura la sua Lisa dagli occhi blu, oltre a parlare di un malinconico amore scolastico, è una delle canzoni italiani più note.

4) La tendenza si inverte subito, repentinamente, perché qui non c'è genere che tenga, dopo Mario Tessuto arrivano i Supertramp con la melodica School, in questa versione l'esecuzione è del co fondatore del gruppo: Robert Hodgson.

5) Certo l'attinenza stretta con gli esami di stato è poca, ma Io sono Francesco di Tricarico rimane scolpita nella mente di molti studenti come una canzone che, oltre a parlare dei primordi della scuola, sia espressione di una clamorosa tristezza. Ecco una versione dal vivo tratta da un concertone del Primo Maggio di qualche anno fa.

6) “Stavo lì, nella mia uniforme scolastica, a guardare il professore di arte. Ero solo una ragazza, e non avevo mai amato prima di allora. Non era molto più grande di me. Aveva portato la nostra classe al Metropolitan Museum. Ci chiese quale fosse la nostra opera d’arte preferita. Non ho mai potuto dirgli che era lui.” Ecco le frasi chiave, portanti, del successo di Rufus Wainwright e la sua The Art Teacher.

7) Che cosa può desiderare un teenager qualunque, costantemente impegnato a fare pensieri sconci e a trovare il modo di non annoiarsi? Quale fantasia erotica può sembrargli più trasgressiva del realizzare i propri entusiasti desideri giovanili con la figura che di solito rovina ogni divertimento? Che cosa può volere più di una professoressa sexy?

8) La frase-chiave del brevissimo testo di School, brano del primo album dei Nirvana, Bleach (1989), è “sei di nuovo alle scuole superiori.” Kurt Cobain si riferisce alla scena grunge di Seattle, e alla sensazione che tra gli artisti si instaurino gli stessi rapporti di sopraffazione, conformismo ed esclusione tipici dell’ambiente scolastico. Nell’urlo rabbioso di Kurt è presente tutto il disgusto taciuto dalle parole.

9) Chuck Berry ha già più di trenta anni quando nel 1957 pubblica School Days, conosciuta anche come School Day. La sua descrizione di un giorno di scuola come tanti è perfetta, realistica come se fosse scritta da uno studente di sedici anni.

10) “Non mi importa della storia, non è lì che voglio vivere!” è la frase portante di questo storico attacco alla scuola e al sistema di istruzione. Ecco un video di un live dello storico gruppo che si esibisce in "Rock ‘n Roll High School".

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