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Massimo Ranieri in lacrime per l’ultimo saluto al nipote Andrea Nava

Si sono svolte le esequie del nipote di Massimo Ranieri presso la chiesa di Cristo Re a Pesaro. Andrea Nava, morto a soli 33 anni, era figlio della sorella del cantante, che durante la cerimonia è apparso in lacrime e molto provato. Restano ancora ignote le cause del decesso.
A cura di Valeria Morini
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Presso la chiesa di Cristo Re a Pesaro si sono svolti i funerali di Andrea Nava, nipote del cantante Massimo Ranieri. Figlio di sua sorella Anna, Nava è mancato lo scorso 15 marzo a soli 33 anni, per circostanze che né l'autopsia né le indagini dei Carabinieri sono state ancora in grado di chiarire. Le esequie si sono svolte alla presenza dei familiari, di amici e conoscenti: circa trecento persone hanno dato l'ultimo saluto al ragazzo, molto noto nella città marchigiana. Tra le prime file, era seduto lo zio Massimo, che nel corso della cerimonia non ha contenuto il dolore e le lacrime, come mostrano le foto pubblicate sul sito Oggi.it. Accompagnato da un solenne ed emozionante canto gospel, l'addio al giovane è stato un momento molto raccolto. Commossa l'omelia del parroco:

Chiedo a Dio di donare ad Andrea quella gioia che ha sempre cercato: un ragazzo che dentro di lui faticava a vivere ma che esternamente mostrava gioia e voglia di aprirsi. I suoi amici ora sentono la sua mancanza ma più di tutto devono ricordare la sua vita.

L'uscita del feretro è stato accompagnata da un applauso, mentre Ranieri e gli altri familiari hanno preferito uscire da una porta laterale della chiesa.

La perdita di Andrea è stata un vero shock per la sua famiglia, reso ancora più doloroso dal fatto che le ragioni della sua scomparsa tanto improvvisa e prematura restano incerte. A ritrovare il cadavere è stato il padre Fabio, ex imprenditore del settore mobile. Il corpo non presentava segni di violenza, né sono state rinvenute tracce di droghe o di medicinali. Mentre le indagini delle forze dell'ordine proseguono, il medico legale che ha svolto l'autopsia ha comunicato che ci vorranno sessanta giorni di tempo per fornire una comunicazione ufficiale sulle cause della morte.

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