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Marco Mengoni parla di Amy Winehouse: ho paura di diventare come lei

L’artista si confessa a Vanity Fair, rivelando di aver paura di fare la fine di Amy Winehouse, un suo mito: “lei era l’esempio di un’artista sola, morta sola. Non voglio finire così”.
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Marco Mengoni

Era il 14 settembre del 1983 quando Amy Winehouse venne alla luce da una famiglia ebraica nel Middlesex, in Inghilterra. Oggi avrebbe compiuto 28 anni, ma la storia parla diversamente: la morte di Amy Winehouse ha sconvolto tutto il mondo della musica e non, provocando scalpore soprattutto per gli usi e le abitudini sregolate dell'artista, tanto che i più "maligni" hanno deciso di affibbiargli il poco edificante appellativo di artista "maledetta", come tante altre figure entrate nel "club 27" come Jim Morrison, Janis Joplin e Brian Johnson.

Marco Mengoni è rimasto molto colpito dalla morte della star, tanto da affermare alla rivista Vanity Fair che per lui Amy Winehouse rappresentava, musicalmente, un esempio da seguire, ma che non vuole fare la sua stessa fine:

Amy per me era un mito, ho pianto quando ho saputo quel che era successo. Lei è proprio l’esempio di artista sola, che muore sola, nonostante i tanti fan. Io non voglio finire così. Ho valori stabili. E nessuna attrazione per lo sballo.In questi due anni ho partecipato a feste dove ho visto capitare di tutto, dove girava di tutto. La mia reazione è sempre stata di repulsione. Avrei preso certe persone e avrei detto loro: "Ma che diavolo stai facendo?"

La stima del vincitore di X-Factor per Amy Winehouse era già nota da tempo, visto che Marco Mengoni cantò Back To Black proprio in omaggio alla sfortunata artista, durante il Festival Giorgio Gaber. Nel frattempo, l'artista è pronto a tornare in cattedra con un nuovo album e un tour molto atteso dai fan dell'artista.

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