Lucio Dalla a 2 anni dalla morte, Bologna omaggia suo “figlio”
Il 1 marzo del 2012, a pochi giorni dal suo noto compleanno, Lucio Dalla salutava in silenzio il pubblico italiano morendo all'improvviso, senza alcuna avvisaglia, in una stanza d'albergo a causa di un infarto. Il vuoto che ha lasciato dopo la sua scomparsa, avvenuta a pochi giorni dall'ultima partecipazione a Sanremo come direttore d'orchestra è immenso, musicalmente e culturalmente parlando. Un artista che ha saputo omaggiare la sua terra, su vari piani, che è stato italiano e bolognese soprattutto, vivendo la propria città d'appartenenza con una tale intensità da restare nel cuore di tutti. Oggi, quella che era la sua casa nei pressi di Piazza Maggiore, diverrà la sede della fondazione di cui si parlava da tanto e sulla quale tante sono state le polemiche, per chi dovesse caricarsi sulle spalle il peso di una tale responsabilità, per chi dovesse avere il diritto di omaggiare il nome del cantautore.
I suoi familiari, beneficiari di un'eredità che Dalla non si era mai preoccupato di regolare a pieno, hanno infatti annunciato che la Fondazione Lucio Dalla nascerà proprio il 4 marzo di quest'anno, quando Lucio avrebbe compito 61 anni (anche se entrerà in attività piena fra qualche mese). Fondazione che perseguirà gli stessi scopi ipotizzati dallo stesso Dalla, che prima della sua morte stava già pensando a qualcosa di questo tipo, così da poter sostenere la musica, l'arte, la pittura, il teatro e naturalmente la promozione di giovani talenti. Naturalmente sarà centrale l'impegno del ricordo del cantautore e della sua attività. La sede sarà, naturalmente, quella casa di via D'Azeglio nella quale il cantante viveva, riaperta l'anno scorso al pubblico per pochi giorni e l'organigramma della fondazione vedrà Donatella Grazia alla presidenza, con la musicista Simona Baroncini e il collaboratore di Dalla Andrea Faccani come vice (quest'ultimo anche presidente onorario). personalità provenienti dai vari campi artistici faranno parte del comitato tecnico, mentre l'etichetta di Dalla Pressingline continuerà nel suo lavoro di scouting di nuovi talenti.
Ma inutile dire che c'è già aria di polemica, in merito all'assenza totale dal progetto di Marco Almenno, persona molto vicina a Dalla negli ultimi anni, da molti riconosciuto come il suo compagno nella vita privata, che sin dal giorno dopo la morte del cantante è stato al centro del vociare comune proprio per una prevedibile estromissione da tutto ciò che potesse materialmente ricordare il cantautore. E ad incrementare ancor più il peso della polemica sono state le parole di Ron contro Alemanno, fedelissimo amico del cantante bolognese, che in un'intervista rilasciata a Silvia Toffanin ha affermato: "Non era il compagno di Lucio Dalla. Era una figura molto importante per lui perché gli risolveva dei problemi enormi.Era il suo segretario ed era il suo produttore. Non so perché alla morte di Lucio abbiano tirato fuori questa cosa. Non si può alla morte di una persona così importante per l’Italia andare a toccare una sfera così privata e intoccabile".